Concisa, ma ‘illuminante la dichiarazione della Fassa Bortolo, che spazza e via tutti i dubbi sulla autenticità della lettera indirizzata ai cittadini di Valdastico poco prima di Natale. I valligiani, dopo la mobilitazione del comitato ‘no calcificio’ che era riuscito a far pendere l’ago della bilancia in Consiglio comunale verso il voto contrario al progetto sul sito di Cava Marogne, si erano visti recapitare direttamente nella cassetta postale da un non ben identificato camioncino una lettera firmata ‘Fassa’ che aveva fatto infiammare gli animi di sentimenti non proprio natalizi.

 

 

Senza mezzi termini lo scritto accusava gli abitanti di Valdastico di essere retrogradi e antiprogressisti, nonché prezzolati dai concorrenti della Fassa. Ad alcuni era però sembrato che la modalità di recapito non fosse proprio adeguata allo stile della rinomata ditta di Spresiano, così qualcuno aveva gridato al falso e un piccolo dubbio di autenticità si era fatto strada tra la gente.

 

Finché non è arrivata la conferma, senza equivoci, della Segreteria direzionale della Fassa che, interpellata al riguardo, ha dichiarato: ‘In merito alla lettera fatta recapitare a tutti i cittadini di Valdastico, confermiamo che è stata spedita dalla nostra Azienda e non è assolutamente un falso’. Più chiaro di così. Su un eventuale altro progetto in zona la Fassa Bortolo al momento non si è pronunciata.

 

Casca a proposito quindi la lettera aperta con la quale gli abitanti di Contrà Sella hanno deciso di non dare l’ultima parola alla Fassa e di ribadire il loro punto di vista sul progetto industriale pensato per Valdastico, un netto e senza discussioni ‘no’. E soprattutto, non ci stanno ad essere etichettati da ignoranti e creduloni.

 

‘Il calcificio rimarrebbe in loco per secoli a venire – recita la lettera – con le conseguenze che tutti sappiamo. L’aria pulita non si compra a suon di contributi. Nella stessa sede di Spresiano è bloccato da più di un anno un progetto per la costruzione e potenziamento di un nuovo forno per la calce, perché non ci sono garanzie per la salute pubblica e l’ambiente. Auspichiamo per la nostra Valle – si conclude la lettera – un’economia diversificata che rispetti il territorio e, anche se i tempi sono difficili, mantenere un ambiente sano e appetibile è già un valore’.

Marta Boriero

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