“Andrò a relazionare in consiglio regionale, certo che ci andrò, accompagnato da medici e professionisti perché anche Report l’ha riconosciuto che si tratta di argomentazioni tecniche”.

Non si placano le polemiche a palazzo Ferro Fini dopo la puntata di lunedì sera andata in onda su Rai3 che, ha messo a fuoco diversi sistemi sanitari italiani nell’emergenza covid, passando al setaccio anche quello veneto.

Riflettori puntati sul direttore generale Luciano Flor che oggi, in conferenza stampa da Marghera, era seduto a sinistra del governatore Luca Zaia, il quale ha ribadito fiducia alla sua nomina, mostrando un atteggiamento molto più sereno di quello di ieri, quando aveva dichiarato di non aver visto la puntata di Report.

“Nessuno ha mai tolto fiducia al dottor Flor”, che ieri “piu’ che chiarire ha spiegato… Penso gli si debba riconoscere rettitudine e il fatto che una carta dopo l’altra non puo’ passare idea che qua la gente muore e noi ce ne freghiamo”.

“Parlare di studi scientifici, di tamponi, di asintomatici, rientra nella sfera tecnica, quindi non trovo corretta la speculazione politica che l’opposizione sta sostenendo in consiglio”. Questo il messaggio di Luca Zaia, che respinge l’accusa di sottrarsi dal dibattito politico che ha portato i consiglieri regionali di minoranza ad abbandonare l’aula all’esordio della seduta.“Ho sempre risposto alle domande sugli argomenti trattati da Report”, gli ha dato forza durante la conferenza stampa l’assessore alla Sanità Manuela Lanzarin.

Il giallo dei test rapidi e dello studio che ora c’è e poi non c’è

Durante la conferenza stampa a Luca Zaia è stato chiesto se è mai stato interrogato dall’autorità giudiziaria, in questo caso sarebbe competente la Procura di Padova, sui test dell’Abbot.

“Non sono a conoscenza di inchieste – ha risposto Zaia – E comunque ad un governatore non compete valutare l’attendibilità di test, utilizzati dai medici’

Secondo l’Ansa, la Procura di Padova ha aperto un’inchiesta per verificare se i test rapidi per il Covid siano affidabili, ovvero se siano in grado di rispettare le prestazioni diagnostiche promesse delle aziende farmaceutiche. L’ipotesi sulla quale si sta procedendo – ha riferito il Corriere del veneto – è di frode in pubbliche forniture. L’apertura del fascicolo, affidato al pm Benedetto Roberti, risalirebbe ad alcune settimane fa. Sarebbero già state sentite alcune persone ‘Informate sui fatti’.

Flor davanti alla stampa veneta: ‘ Chiedo la verifica del Codice di comportamento’ 

“I pubblici dipendenti in Italia devono rispettare un codice di comportamento, io ritengo di averlo rispettato in toto e lo conosco anche bene… Chiedo che venga verificato il rispetto di un codice che e’ obbligatorio rispettare in Italia”. Cosi’ il direttore generale della Sanita’ veneta Luciano Flor, oggi in conferenza stampa dalla sede della Protezione civile a Marghera. A effettuare le verifiche dovranno essere “gli enti di appartenenza e il datore di lavoro”, precisa poi Flor.

 

‘Le responsabilità non sono solo tecniche, ma politiche’

“Dietro al caso scoperchiato da ‘Report’ le eventuali responsabilita’ non sono soltanto tecniche, ma politiche: per questo Zaia deve presentarsi in Consiglio regionale in modo da potersi confrontare a 360 gradi sulla gestione della pandemia. La proposta di una seduta di quinta commissione alla presenza dei tecnici, perche’ sono loro che si occupano di tamponi e delle modalita’ di contact tracing, e’ insufficiente”. Cosi’ i consiglieri regionali veneti del partito democratico tornano a insistere per un confronto con il presidente della Regione Luca Zaia, che in effetti non si e’ negato ma ha anzi assicurato che si presentera’ in aula martedi’ prossimo, dopo la conferenza stampa odierna in cui quest’ultimo ha sostenuto che le questioni poste siano esclusivamente tecniche. “Il tema non e’ la disamina tecnica delle procedure in campo sanitario, ma la discussione sulle scelte politiche compiute nei mesi della pandemia. Non e’ accettabile lo scaricabarile sulla parte tecnica della Regione, gia’ iniziato in questi giorni, ne’ che sia il presidente a decidere le modalita’ con cui si debba fare chiarezza. C’e’ una sede istituzionale e li’ si discute, nel rispetto di tutte le forze politiche e di tutti i veneti”, continuano i dem. La commissione sanita’ non esclude il Consiglio. Siamo favorevoli ad ascoltare i tecnici su tutti i temi sollevati dall’inchiesta di ‘Report’, ma ovviamente non e’ sufficiente, perche’ noi non siamo tecnici”, concludono i consiglieri del Pd

 

 

di Redazione Altovicentinonline

 

Report e ‘il giallo Veneto’. Flor: “Non mi dimetto”, l’imbarazzo di Zaia

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