“È un’aggressione inaccettabile, in spregio al diritto internazionale, ai patti siglati in passato dalla Russia, al rispetto per la dignità dell’uomo. Condanniamo il ricorso alla guerra per sostenere qualsiasi proprio diritto e condanniamo l’uso della violenza della guerra, solidali senza se e senza ma al popolo ucraino aggredito. Non vediamo ragione che oggi possa giustificare la perdita della vita di giovani e civili, per sostenere una pretesa politica”. Così il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, commenta oggi gli sviluppi della situazione tra Russia e Ucraina. “È è una guerra che ci tocca da vicino, con tutte le gravi ricadute economiche che si stanno verificando. Abbiamo tutti il dovere, ognuno con i propri mezzi, purché pacifici, di fermare questa atrocità e la comunità internazionale deve impegnarsi a non rispondere alla violenza con un’altra violenza”, continua Zaia.
“Ciò che sta accadendo è inaudito, a maggior ragione di fronte a un mondo devastato da una pandemia con milioni di morti. E in questo quadro ci troviamo di fronte al bombardamento di una comunità in ragione di dichiarazioni assolutamente insostenibili di indipendenza o altri discorsi del genere”, conclude il presidente del Veneto. “Il dialogo, la diplomazia devono assolutamente prevalere su bombe, devastazione e morte, perché siamo di fronte a un fatto da condannare in maniera totale. Non ci sono se e non ci sono ma. Intervenga la diplomazia e si blocchi questa azione folle”.
Dal Consiglio regionale del Veneto arriva una condanna delle violenze e delle violazioni del diritto internazionale in corso in Ucraina. “Condanniamo ogni violenza e violazione del diritto internazionale. Le guerre del Novecento ci hanno insegnato che non ci sono vincitori, ma solo morti, ferite, dolori, macerie e distruzioni non solo materiali. Oggi, siamo chiamati a conquistare la pace, a spegnere ogni incendio prima che quello di oggi deflagri coinvolgendo altri scenari, abbiamo il dovere etico ma ancor prima morale di sostenere l’aiuto umanitario verso chi oggi soffre”, afferma il presidente dell’assemblea veneta Roberto Ciambetti, in una nota che apre con un riferimento alle parole pronunciate nel 2003 dall’allora vescovo di Vicenza, monsignor Pietro Nonis, in un intervento “sull’attacco unilaterale degli Usa in Iraq”. All’epoca Nonis dichiarò “chiediamo (…) unitamente ad ogni uomo e donna operatori di pace, di spendersi attivamente perché rifiorisca una cultura di pace, dove la fame e la sete di giustizia diventino la fonte e insieme il traguardo di un’umanità mai stanca di camminare per un mondo più giusto”, ricorda Ciambetti.
“I segnali di guerra che ci avevano allarmato nei giorni scorsi si sono drammaticamente trasformati in realtà nella notte di oggi. Assistiamo sgomenti all’invasione dell’Ucraina, Paese sovrano, da parte della Russia”, scrivono invece i consiglieri del gruppo del Partito democratico in Consiglio Veneto.
“È un’aggressione inaccettabile, in spregio al diritto internazionale, ai patti siglati in passato dalla Russia, al rispetto per la dignità dell’uomo. Condanniamo il ricorso alla guerra per sostenere qualsiasi proprio diritto e condanniamo l’uso della violenza della guerra, solidali senza se e senza ma al popolo ucraino aggredito. Non vediamo ragione che oggi possa giustificare la perdita della vita di giovani e civili, per sostenere una pretesa politica”. L’intero Consiglio regionale “deve prendere velocemente posizione per sostenere l’azione diplomatica europea e condannare ogni uso della violenza. La guerra non può mai essere una soluzione”, concludono i dem.
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