“Ecco qua, firmi in calce”. Quante volte ce lo siamo sentiti dire mentre ci allungano un documento e la penna con cui sottoscriverlo? Ma soprattutto, questa calce ha qualcosa a che fare con quella usata dal muratore?

Ebbene sì, scopriamolo. ‘Calce’ è una locuzione latina che deriva dal greco ‘calix’ e indicava il materiale che veniva usato per segnare il traguardo a fine della corsa. O, negli stadi, indicare la fine del percorso alle bighe in gara.  Una striscia bianca, di calce appunto, che ben la rendesse ben visibile agli atleti.
‘Calce’ venne poi traslato del linguaggio comune per indicare il ‘termine’, la ‘fine’ o il ‘fondo’.  Proprio lì dove, prendendo la penna in mano, poniamo la nostra firma. Alla fine di una relazione, di una lettera o di un contratto.

Altra curiosità
Non c’è una regola particolare che impone se mettere la firma a destra o a sinistra. Non è richiesto alcun annullamento burocratico,quando ci viene chiesto di firmare accanto al nostro nome e cognome stampato sul documento.  Buona norma è apporre la propria firma, prima il nome e poi il cognome, vicino a quella stampata e senza sovrapposizione.

P.V.

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