Chi si comporta slealmente, spiandovi e poi puntando il dito contro di voi con accuse false, è un sicofante.

Deriva dal greco ‘sykophantes’ composto da ‘sykon’ (fico) e  ‘phainein’ (manifestare).  Ossia, in origine, chi denunciava l’esportazione di fichi dall’Attica, regione storica dell’antica Grecia,  o forse chi denunciava il furto dei frutti di alcuni alberi di fico sacri.
Sicofante ha trovato spazio del diritto greco: termine col quale si indicava l’accusatore professionista. Una persona che veniva pagato, per portare avanti le accuse in un processo.

Il sistema accusatorio, vigente in Atene e nelle città greche a regime libero, per il quale non si procedeva contro il delinquente se non vi era un accusatore, aveva favorito il sorgere di una classe di professionisti, ristretta, malvista, ma pericolosa (Treccani).

Da qui parte l’uso spregiativo della parola e, da sicofante, si passa al calunniatore . Per questo oggi sicofante è chi va a spifferare al marito di turno d’aver visto  la moglie in compagnia dell’amichetto, non sapendo o fregandosene che quell’uomo possa essere il cugino o il fratello della moglie.
Sicofante resta, quindi, chi tenta di distruggere la reputazione di una persona con accuse false, calandosi nei panni dello spione sistematico, riferendo alla fine cose non vere.  Più comunemente il mentitore incallito.

P.V.

Ti è piaciuto questo articolo? Condividilo su:
Stampa questa notizia