Mi chiamo Giada,

ho 32 anni, sono una veterinaria di origini vicentine che vive e lavora in Inghilterra. Dopo anni di studio e sacrifici, sono riuscita ad affermarmi, nonostante senta la mancanza della mia terra, che seguo attraverso i giornali online. Ieri, mi sono imbattuta nelle dichiarazioni dell’assessore regionale Elena Donazzan nei confronti della maestra Emma che ha deciso di partecipare a Temptation Island Vip. Un giudizio sprezzante, bigotto, che trovo assurdo. Un giudizio cattivo che ha avuto risonanza regionale e che trovo esagerato nei confronti di una maestra, che, a mio modesto avviso, non sta facendo niente di male. Mi è sembrato che fossero le parole di una amante tradita e risentita .

Di una donna che dovrebbe occuparsi di problemi ben più gravi e che invece, si prende la briga di emanare un comunicato stampa per proferire insulti, ipocriti moralismi nei confronti di una ventinovenne bella, per niente volgare, che sta facendo una esperienza, che non inciderà sulla qualità della vita degli italiani, liberi di scegliere se guardare o meno un programma come tanti altri, che può piacere o non piacere. 

Perchè un simile accanimento? All’età di 17 anni, ho partecipato ad un concorso di bellezza. Erano le selezioni di Miss Italia, che si tenevano in un piccolo paese sardo, dove mi trovavo con la mia famiglia in vacanza. E’ stata un’esperienza che porto nel cuore, una serata divertente, che non ha condizionato il percorso di studi, che ho intrapreso dopo il liceo. Che non mi ha impedito di leggere tutti quei libri che hanno arricchito la mia persona e che oggi, mi hanno fatto diventare una donna apprezzata persino in un paese, dove noi italiani facciamo fatica ad imporci. Ma il mio curriculum ha vinto e non penso che quell’esperienza da aspirante Miss abbia rappresentato una ‘vergogna’ per la mia persona. 

Mi chiedo: perchè Emma dovrebbe essere una cattiva maestra? Perchè è anche una donna bella, che ha deciso di prendersi un pò di tempo per se? Ma soprattutto, perchè un assessore regionale arriva ad indignarsi, contattando i media, per esprimere il proprio dissenso in una scelta che nulla ha a che fare con l’economia, l’istruzione, la qualità della vita dei veneti? Con che criterio mette in dubbio le qualità professionali di una giovane donna, che non conosce nell’ambito del suo lavoro? 

Cara Elena Donazzan, quanti soldi percepisce dalla Regione Veneto per sputare giudizi moralistici su persone che hanno il sacrosanto diritto di trascorrere il loro tempo libero come preferiscono? Forse è lei che dovrebbe dare conto e ragione a chi paga i suoi lussi e non Emma, che non è una donna delle istituzioni come lei è invece.

Giada M.

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