E’ pressing sul governo centrale indiano perché il fuciliere di Marina Massimiliano Latorre torni in India. Il capo del governo del Kerala, Oommen Chandy, ha annunciato che chiederà al premier indiano Narendra Modi, di fare in modo che Latorre, accusato insieme a Salvatore Girone di aver ucciso due pescatori indiani scambiati per pirati, torni in India per essere giudicato dalla giustizia locale. Il Kerala è lo Stato nel sud dell’India davanti alle cui coste trovarono la morte i due pescatori.

“I marò italiani hanno commesso un crimine in territorio indiano e devono obbedire alla legge indiana”, ha detto Oommen Chandy. L’appello arriva nel giorno in cui la Corte Suprema indiana torna ad occuparsi del delicato dossier riguardante i due fucilieri del battaglione San Marco la cui intricata vicenda giudiziaria non trova soluzione da quasi quattro anni. All’ordine del giorno il rinnovo del permesso di convalescenza di Latorre, che scade venerdì 15 gennaio; dalla fine del 2014, il marò è in Italia per ristabilirsi dopo l’intervento al cuore subito per un attacco di ictus.

Ieri, il presidente della Commissione Difesa del Senato, Nicola Latorre, ha anticipato che il marò italiano “non tornerà in India”. Le parole del senatore del Partito Democratico hanno avuto ampia eco sui giornali indiani; e la reazione non si è fatta attendere. Polemico l’avvocato, Cunnikrishnan, legale della moglie di una delle vittime, Valentine: “La posizione italiana è sbagliata: c’è stato una sentenza della Corte Suprema, devono rispettarla. L’ ‘affidavit’ (del governo italiano) prometteva che avrebbero riconsegnato quella persone e che l’avrebbero fatto quando l’avesse ordinato la Corte Suprema. Ora si stanno tirando indietro e questo non è accettabile”.

Irritato anche RS Surjewala, leader del Partito del Congresso, all’opposizione del governo: “Narendra Modi farà qualcosa? E affronterà la questione da un punto di vista diplomatico in modo che l’assassino dei pescatori indiani sia assicurato alla giustizia, indipendentemente dal suo stato?”.

Secondo fonti che hanno voluto rimanere anonime, la questione è stata discussa nelle ultime ore dal ministro degli Esteri, Sushma Swaraj, con il responsabile dell’Interno, Rajnath Singh.

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