‘Prendi ciò di cui hai bisogno e lascia quello che non ti serve’. Il ‘Muro della gentilezza’ è nato in Iran per aiutare i poveri e i senzatetto che, appesi alla parete, possono trovare capi d’abbigliamento, vivande e oggetti di vario uso per rendere meno difficili le loro giornate.
Lo apprendiamo da ‘StartupItalia!’, che riporta quanto sta accadendo in uno stato la cui capitale, Teheran, conta almeno 15mila senzatetto, dei quali un terzo sono donne.
In maniera spontanea, qualche settimana prima di Natale, è nato un muro della gentilezza per aiutare le persone meno fortunate. Un fenomeno che si è velocemente replicato in varie zone del paese e che ha invaso twitter e instagram.
‘Prendilo se ne hai bisogno, lascialo se non ti serve’ è il concetto. La scritta campeggia in persiano, accanto a vestiti e beni di prima necessità. Una scritta breve, più piccola di un tweet, che richiama le persone ad una grande senso di responsabilità e generosità.
Il muro della gentilezza è nato a Mashad, un piccolo paese nel nord-est dell’Iran. Su un edificio semplice, a cui è stata applicata una mano di vernice colorata, sono stati inseriti una serie di ganci con felpe, giubbotti, qualche maglietta, scarpe. Vestiti dismessi, spesso inutilizzati. Un gesto semplice ma che può migliorare, seppur di poco, la vita di moltissime persone.
Grazie alla forza dei social e della rete, in poco tempo il fenomeno si è allargato, liberando la creatività e la voglia di condivisione di moltissime persone. Muri di gentilezza sono spuntati in vari posti dell’Iran, colmi di colori e oggetti utili, espressioni di una bontà della quale c’è oggettivamente un grande bisogno.
Ma chi ha inventato il muro della gentilezza? Per ora nessuno. Il promotore ha deciso di rimanere anonimo per non offuscare il messaggio vero che sta alla base dell’iniziativa.
Grazie a twitter, instagram e alla rete si è diffuso in tutto il paese dando un aiuto concreto a senzatetto e poveri. Un’iniziativa contro la crisi e che può far riscoprire il vero senso delle feste natalizie e di fine anno. Una storia che racchiude in sé il vero spirito natalizio e che ci dice come, in fondo, basta pochissimo per cambiare il mondo e aiutare gli altri. Anche con i muri, che non sono solo simbolo di divisione e separazione.