Si è celebrata ieri, la quinta Giornata mondiale del riciclo. Un’iniziativa nata solamente nel 2018 per volontà della Global recycling foundation, fondazione di natura privata avviata per stimolare l’educazione e la consapevolezza sul riciclo.
La pandemia non ha fermato l’industria del riciclo in Italia. Nel 2020 circa 9,6 milioni di tonnellate di imballaggi sono state avviate a recupero di materia (erano 9,3 milioni). Il tasso di riciclo è salito al 73% dell’immesso al consumo, +3 punti percentuali rispetto all’anno precedente. Sono i dati che emergono dallo studio annuale «L’Italia del Riciclo», realizzato dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile e Fise Unicircular. Il tasso di riciclo è stato di 87% per la carta, 79% per il vetro, 49% per la plastica, 62% per il legno, 69% per l’alluminio, 80% per l’acciaio.
Alcune filiere non hanno raggiunto gli obiettivi stabiliti. Ad esempio i RAEE, con un tasso nazionale di raccolta del 38,4% dell’immesso al consumo (meno del 65% previsto per il 2019), o i veicoli fuori uso avviati a reimpiego e riciclo per l’85% (target del 95% per il 2015). Anche per pile e accumulatori portatili il tasso di raccolta si è fermato al 43% (sotto l’obiettivo del 45% per il 2016). La contrazione dei consumi data dalla pandemia ha ridotto la quantità di oli minerali usati (-11% rispetto al 2019) e di oli vegetali esausti (-12%) raccolti e avviati a riciclo. Per gli oli minerali la percentuale di raccolta è rimasta comunque al 46% (quasi il massimo raccoglibile). Crescono le raccolte differenziate dei rifiuti organici (+7,5%) e tessili (+8%), nonché per la filiera degli inerti che nel 2019 ha superato, con un anno di anticipo, il tasso di recupero di materia del 70%, toccando quota 78%. Sono 82.400 le tonnellate di pneumatici avviate a recupero di materia e 119.000 a recupero energetico.
Il riciclo dei rifiuti da spazzamento stradale è migliorato (451.000 tonnellate, circa 7,5 kg/abitante) e quello dei solventi ha raggiunto il 77% dell’immesso al consumo. «Il sistema ha tenuto bene nel 2020. Ora può giocare un ruolo fondamentale nella ripresa, ma deve attrezzarsi per le nuove sfide», ha commentato Edo Ronchi, Presidente Fondazione per lo sviluppo sostenibile. Lo studio afferma che per una reale transizione ecologica serve semplificazione normativa e incentivi all’uso dei prodotti riciclati. Il PNRR può costituire un’occasione per colmare il gap impiantistico in alcune regioni, implementare alcuni settori o sviluppare nuovi processi di riciclo. L’Italia eccelle in Europa per il riciclo degli imballaggi, cioè i contenitori come vasetti, bottiglie, lattine o scatole di vario materiale: acciaio, alluminio, vetro o legno. Ha raggiunto un record nel 2020 con il 73% degli involucri immessi sul mercato (3,3 punti percentuali in più rispetto al 2019) che hanno trovato nuova vita superando la stima prudenziale del 71%.
Numeri che testimoniano la crescente sensibilità dei cittadini verso le tematiche ambientale che oggi sempre più ci spingono verso scelte oculate.