L’approvazione del bilancio del Comune di Thiene si sta avvicinando. Non è proprio dietro l’angolo, ma dovrebbero mancare pochi dettagli. “Fine marzo, al massimo i primi di aprile” – si sbilancia il vicesindaco Alberto Samperi, che ha la delega per il Bilancio

e che deve trovare la via d’uscita per farlo quadrare, nel ginepraio di ostacoli che la politica nazionale continua a porre sui finanziamenti dei Comuni. E pareggiare non è facile quando anno dopo anno, implacabilmente, le risorse vengono tagliate.

Vicesindaco Samperi, come si fa a pareggiare?

“E’ un lavoro difficile, ma siamo qui per questo. Dobbiamo continuamente trovare il sistema di risparmiare, ottimizzare, razionalizzare. E negli ultimi due anni siamo riusciti a risparmiare un milione di euro, nel senso che la spesa complessiva del Comune è passata da 17,5 milioni di euro a 16 e mezzo. Un bel risultato”.

Bello e anche sufficiente?

“No. Purtroppo un bilancio dipende sì dalle uscite, ma anche dalle entrate. E qui ci scontriamo con un quadro di incertezza assoluta, incertezza dovuta alle scelte della normativa nazionale. Ora aspettiamo definitiva chiarezza sull’Imposta Unica Comunale (la cosiddetta Iuc è composta da più parti: l’Imu sul possesso degli immobili, escluse le prime abitazioni, la Tari, imposta sulla produzione dei rifiuti, e la Tasi, che riguarda i servizi comunali indivisibili, come ad esempio l’illuminazione; ndr). Anche se il Consiglio dei ministri ha appena approvato la possibilità per i Comuni di alzare la Tasi al 0,8 per mille. Vedremo, valuteremo”.

Difficile per un amministratore districarsi in questo labirinto di regole, figurarsi per un cittadino. Per fare due conti facili facili: dal 2012 a oggi, di quanto si sono ridotte le entrate?

“Di 2 milioni di euro, circa. Ma ce ne sono tante altre di mancate entrate. Da poco, per dirne una, l’Agenzia delle Entrate ha chiuso il suo ufficio di Thiene. Quell’ufficio era del Comune, che incassava d’affitto 100mila euro l’anno. Ma anche altre piccole entrate sono in diminuzione, penso ai parcometri. Cifre trascurabili, sia chiaro, ma è comunque un segnale di contrazione. Ecco, dai grandi ai piccoli numeri, noi questa contrazione la dobbiamo gestire. Questa è la nostra sfida quotidiana”.

Quindi il virtuosismo di aver risparmiato un milione di spese è servito a poco…

“Al contrario, è servito a non far pesare troppo sui thienesi il peso della difficile situazione economica”.

Secondo lei, Samperi, i thienesi hanno percezione delle difficoltà economiche che il Comune si trova ad affrontare?

“No, non credo fino in fondo. E sa perché? Perché in questi due anni la qualità dei servizi offerti non è stata toccata. Però, con altrettante franchezza: non è detto che nel 2014 riusciremo a garantire tutto, a mantenere questo standard. Una cosa non abbiamo mai voluto fare: aumentare la pressione fiscale a carico dei cittadini. Siamo sempre stati attenti e rigorosi su questo punto. Voglio farle un esempio: noi abbiamo fissato una addizionale Irpef dello 0,5 per i redditi fino a 75mila euro, dello 0,8 oltre. Se portassimo tutte le aliquote allo 0,8 incasseremmo in un attimo 800mila euro. E allora sì che sarebbe facile arrivare al pareggio di bilancio. Ma il nostro impegno, la nostra attenzione, non è solo sui numeri. Guardiamola dall’altra parte: con la scelta di fissare l’addizionale Irpef allo 0,5 abbiamo lasciato, e sottolineo lasciato, nelle tasche dei thienesi 800mila euro. Ecco, questo vorrei fosse capito e apprezzato dai nostri concittadini”.

Un Comune più piccolo, con meno servizi da garantire, può avere più facilità a far quadrare il bilancio?

“Sicuramente per un Comune come Thiene le spese sono differenti. Pensi alle scuole superiori e ai servizi ausiliari collegati alle scuole, pensi all’offerta culturale, all’auditorium, alla biblioteca, pensi alle scuole elementari e ai due asili nido. Sono servizi che incidono sulla qualità della vita dei cittadini. Avere un asilo nido a cento metri da casa, per dire, non è la stessa cosa di averlo a tre chilometri di distanza. Questa è qualità della vita. Ma per il Comune è un costo. Ogni singolo soggetto coinvolto nella fruizione dei servizi comunali ha un costo. Per non parlare dei bisognosi, di chi accede ai fondi per il disagio sociale, che tra l’altro è stato confermato anche quest’anno in 130mila euro”.

Ci sono servizi più a rischio di altri?

“Non so risponderle ora, ci stiamo ragionando. E il principio generale è semplice: garantire le attività indispensabili, e valutare la possibilità di chiedere un contributo per quelle importanti. Per fare un esempio banale: l’istruzione è indispensabile, lo studio di uno strumento musicale è importante. Insomma, una scala di priorità. Ecco, su questi temi stiamo ragionando”.

Che tradotto vuol dire risparmiare dove si può.

“Sì, ma il nostro sogno, la nostra ambizione, sarebbe risparmiare dove si può per reinvestire. Ci piacerebbe migliorare la tecnologia nelle scuole, la connettività. Il bilancio spesso ci impedisce di realizzare questi sogni”.

Nelle sue parole c’è un accenno di frustrazione…

“A volte piacerebbe poter raccogliere quello che si è seminato l’anno prima, invece ci sono sempre nuove sfide, nuovi obiettivi da raggiungere. Sono le regole del gioco. Noi però vogliamo continuare a giocare senza far leva sul fronte fiscale, senza mettere in difficoltà le imprese. Vogliamo salvaguardare chi dà lavoro. Quindi sì, a volte un po’ di frustrazione c’è. Ma siamo anche ottimisti e fiduciosi. Ce l’abbiamo fatta negli anni scorsi, riusciremo anche nel 2014”.

di Redazione Thiene on line

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