Tra i giovani italiani sono diffusi gli strumenti di pagamento e quelli per la gestione corrente, mentre resta modesta la partecipazione ai mercati finanziari.

E’ quanto emerge dall’Indagine di Bankitalia sull’ alfabetizzazione finanziaria e le competenze di finanza digitale dei giovani secondo cui tre intervistati su quattro detengono un conto corrente e i giovani che detengono almeno una carta – di debito, credito, o prepagata – sono il 90 per cento mentre solo il 14 per cento ha sottoscritto, almeno una volta, azioni o obbligazioni.

I risultati dell’indagine, condotta dalla Banca d’Italia nel primo trimestre del 2023 per rilevare la comprensione dei concetti economico-finanziari di base e altre abilità che possono influenzare i comportamenti tenuti dai giovani di età compresa tra i 18 e i 34 anni in campo finanziario, mostrano tra l’altro che i giovani sono attenti alla sostenibilità delle spese correnti e al rispetto delle scadenze di pagamento ma hanno una bassa propensione a pianificare il futuro. Nella loro opinione, inoltre, la sfida più urgente da affrontare è la protezione dell’ambiente.

La cultura finanziaria dei giovani è disomogenea, con conoscenze finanziarie più alte tra gli studenti, rispetto a chi già lavora o è in cerca di occupazione, e più basse tra i meno istruiti, le donne e i residenti nelle regioni del Centro, del Sud e nelle Isole.

 Per quanto riguarda la cultura finanziaria, alle domande sui principali concetti economici – inflazione, tasso di interesse e diversificazione del rischio – risponde correttamente il 35% degli intervistati. Con riguardo agli indirizzi di studio, le conoscenze finanziarie sono più elevate tra coloro che hanno preso indirizzi scientifici o tecnici. E a parità di altre condizioni, le conoscenze finanziarie sono più alte tra coloro che godono di una certa indipendenza economica. Guardando ai comportamenti, l’89% degli intervistati è attento alla sostenibilità delle spese correnti e il 77% al rispetto delle scadenze di pagamento ma circa la metà dei giovani non ritiene necessario fare piani per la vecchiaia e non investirebbe mai in fondi pensione a causa dei rischi di perdite; comunque il 43% accantona dei risparmi a fine mese.

L’uso della finanza digitale è relativamente diffuso, con le attività più frequenti che riguardano la gestione online dei conti correnti e l’esecuzione di pagamenti, oltre all’uso di carte di pagamento. Con riferimento alle opinioni e alle prospettive dei giovani intervistati, la protezione dell’ambiente emerge come il tema più urgente su cui dovrebbero concentrarsi le politiche economiche; a tale sensibilità si accompagna una conoscenza abbastanza diffusa dell’esistenza della finanza sostenibile. Le prospettive di crescita professionale e di miglioramento della propria condizione economica sono più ottimistiche tra chi ha maggiori conoscenze finanziarie. Più dell’80 per cento dei giovani si tiene aggiornato sui temi economici e finanziari soprattutto attraverso i social media, la televisione, siti web o riviste specializzate e le applicazioni per dispositivi mobili sono lo strumento preferito per l’apprendimento. Tra gli intervistati di età compresa tra 18 e 23 anni, scuola e università sono i luoghi preferiti dove migliorare le proprie competenze finanziarie; all’aumentare dell’età cresce invece la preferenza per banche e istituzioni finanziarie come fonte di informazioni.

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