Nonostante vanti l’allure degli abiti di più elevata raffinatezza, la storia del trench è affascinante e spericolata, un incrocio tra Gossip Girl e Indiana Jones!
  • Cappotto di trincea: è questo il nome originario del trench-coat (trench, ovvero trincea; e coat, ovvero cappotto), poi successivamente accorciato in trench. Il trench da uomo è un impermeabile fornito in dotazione all’esercito inglese dai primi decenni del Novecento e poi durante la Prima e la Seconda guerra mondiale.
  • Le caratteristiche del trench sono: spalle con taglio raglan (ovvero obliquo), allacciatura a doppiopetto, listino sottogola per proteggersi dal freddo, cintura in vita e lunghezza sotto il ginocchio.
  •  Il colore di riferimento iniziale è il khaki, un marrone chiaro polvere (Il termine deriva da Khak che in persiano significa appunto polvere).
  • Il marchio di moda di riferimento per il trench è Burberry. Fu proprio Thomas Burberry che nel 1879, vedendo i camicioni rivestiti di lanolina dei pastori, ebbe l’intuizione di creare la “gabardine”, un tessuto in cui ogni filo veniva rivestito di materiale waterproof prima di essere intessuto. Il gabardine risultava non solo resistente all’acqua, ma anche molto più traspirante e leggero. Ancora oggi è il tessuto con cui vengono realizzati i trench.
  • Agli inizi del 1900 il trench fu usato da molti grandi esploratori tra cui Roald Amundsen per la spedizione al Polo Sud. Ma la fama arrivò (forse questa storia l’avete già sentita?) grazie all’indimenticabile scena finale di Casablanca: Humprey Bogart e Ingrid Bergman due mostri sacri che di look qualcosa ne sapevano!!
  • Dopo di loro tutti si scatenarono: da Peter Sellers, simpatico e intelligente ne ‘Il ritorno della pantera rosa’ (mitica colonna sonora), o la bellissima e sensuale Marlene Dietrich in ‘Scandalo internazionale’, l’eterna Audrey Hepburn (lei c’è sempre e anche qua la colonna sonora non scherza) in ‘Colazione da Tiffany’ o l’algida Catherine Deneuve in ‘La mia droga si chiama Julie’ . Meryl Streep lo sfoggia con la stessa orgogliosa nonchalance in ‘Kramer contro Kramer’ e ne ‘Il diavolo veste Prada’. Il must dei must!
I dettagli, mi raccomando, fanno la differenza:
CINTURA: di tessuto o di pelle, è indispensabile per dargli forma. Va stretta bene intorno ai fianchi (con chiusura mai centrale, ma sempre verso il fianco sinistro). Quando il trench è aperto, la cintura va legata dietro la schiena con un nodo. Ok, lo so, c’è chi la infila nelle tasche ma se stiamo parlando di stile…evitare grazie!
COLORI: il kaki è il tono principe, adatto a tutti e perfetto per il giorno. Il nero è più trendy, abbinabile con tutto e da indossare anche di sera. Seguaci del trench noir sono Charlize Theron (fotografata a spasso per le strade di New York con il suo fedele impermeabile Burberry) e Scarlett Johansson che ha optato per quello più lungo e lo usa spesso con un abitino ed un paio open toe. Bastano come garanzia questi nomi??
PELLE e PELLICCIA: la pelle e la pelliccia sono il nuovi “intrusi” nei trench. Si accoppiano alla classica gabardina di cotone e servono a sottolineare i dettagli (maniche, colli, tasche, baschine, passanti, cinture…). Che dire, senza esagerare ma un tocco ci sta… io voto per l’ecopelliccia però!
BORCHIE: chi l’avrebbe detto! Le borchie sono il tocco più trendy per dare nuova vita a un vecchio trench. Non ci credete? Nelle sue recenti sfilate, Burberry ha riempito i trench di borchie come fossero giubbotti punk. Se la vostra anima è chic e grunge allo stesso tempo imitate!!
PIZZO, TULLE & Co.: gli inserti di reti, pizzi floreali e organze sono la nuova mania degli stilisti per i trench più scenografici. Attenzione, però, alla scelta di questi modelli: sono molto difficili da indossare e, di solito, sono destinati alle occasioni più formali. Osare sì, sfiorare il ridicolo no, Lady Gaga è una e tale deve restare!

 

Kiss Mrs Fork
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