Per l’estate vi voglio perfette (non sto parlando della prova costume ma della prova di stile) dopo il galateo dell’occhiale da sole affrontiamo la santa trinità del glamour: capelli, trucco, unghie!
Strumento di seduzione e bellezza, soprattutto femminile, trucco, capelli e unghie inopportune possono costituire un fail clamoroso che quasi sempre ha a che fare con il troppo!
  • Andando per ordine, i capelli, corti o lunghi, devono essere puliti e in ordine senza bisogno della vostra mano che li sistema dietro le orecchie ogni 7 secondi. Senza contare che toccarsi continuamente i capelli tradisce una tensione fuori controllo (non certo un upgrading al vostro curriculum), i capelli sparsi, o peggio, davanti agli occhi, sono davvero uno spettacolo misero, l’indicazione che manca anche l’abc della capacità di ‘stare al mondo’ come dicevano le nostre nonne.
  • Anche il colore, soprattutto quello improbabile, e mi riferisco ai blu, spesso sbiaditi dopo due lavaggi, ai verdi, ai fuxia, può essere pericoloso, soprattutto in ambienti tradizionali.
  • Un trucco ben fatto non può che valorizzarvi, uno esagerato o troppo aggressivo può invece penalizzarvi sul serio, classificandovi come frivola, dark, aggressive.
  • In nessun caso si ritocca il make up in pubblico, a tavola, in classe, alla macchinetta del caffè, nei corridoi.
  • Riflettete anche sullo stato delle ormai onnipresenti ciglia finte: troppo false, troppo posticce, troppo lunghe, non fanno dolce cucciolo da accudire ma svampita da evitare con cura. Almeno in azienda.
  • Stesso discorso per le unghie: lunghe e quadrate fino a qualche anno fa, le ragazze cool sfoderano ora le gettonatissime unghie a mandorla, quasi sempre troppo lunghe e appuntite.
  • Scelta dei colori, forma della mano, lunghezza della protesi, oh scusate, dell’unghia, sono variabili da considerare in vista dell’effetto finale che può essere elegantissimo o witch style.
  • “Burina sfaccendata” è la spassosa definizione affibbiata dal giornalista Carlo Rossella ad una donna con unghie lunghe ed eccessivamente decorate.
Ragazze, sento che vi state seccando perché leggete in queste indicazioni una sorta di limitazione alla vostra personalità e al vostro stile…ebbene, lo è sicuramente!
Preferite scegliere di andare controcorrente?
Se questa è la vostra intenzione andate e osate con consapevolezza e poi tirerete le vostre conclusioni, l’importante è che l’esperienza sia costruttiva e che vi porti insegnamenti per il futuro.
Le occasioni non vi mancheranno
E adesso, come sempre, divertiamoci un po’ con la storia…
Avete presente lo smalto rosso adorato da Marilyn Monroe, o quello giallo lanciato da Gigi Hadid, quello che ha avuto talmente tanto successo da essere poi inserito da Chanel tra le sue nuance?
In verità non sono così attuali, lo smalto per unghie è un cosmetico utilizzato fin dai tempi antichi, veniva utilizzato non per essere più belle ma per identificare lo status sociale.
  • In India il concetto di manicure iniziò oltre 5000 anni fa, con l’uso di henné come una vernice per unghie…le prime estetiste all’opera!
  • I cinesi nel 300 a.c. usarono lo smalto per unghie (una miscela a base di albume d’uovo, gelatina, cera d’api e gomma arabica) anche loro come un modo per indicare ricchezza e status sociale. Le tonalità desiderate venivano create con l’aggiunta di rose, orchidee e altri fiori e le unghie venivano imbevute di questa miscela per un paio d’ore… vi pensate due ore ferme con le mani in ammollo??
  • Durante la dinastia Zhou (circa 600 a.C.), veniva utilizzata la polvere d’oro e d’argento per creare i colori indossati dai nobili e in base al colore utilizzato, veniva identificato lo status sociale di una donna. Una donna di classe media ad esempio, portava lo smalto rosa mentre oro e argento erano per poche elette.
  • Gli egiziani non potevano certo essere da meno ovviamente smaltavano le unghie ma con metodi un tantino diversi da quelli dei cinesi; il colore indicava comunque lo stato sociale,
  • Le donne egizie erano sempre un passo avanti e per loro le tonalità di rosso profondo erano riservate alla top class. Erano molto usati l’henné rosso-bruno o le bacche per colorare le unghie. Le foglie venivano macinate e mescolate con acqua calda per formare il colorante che variava dall’arancione al cremisi.
  • Cleopatra e Nefertiti, due nomi a caso, grandi regine anche di seduzione, furono grandi fan dell’hennè per la colorazione delle unghie. La prima utilizzava toni tendenti al cremisi, mentre la seconda prediligeva il rosso rubino. Mica scherzi!
  • Ultimi della lista, ma non da meno degli altri, gli Inca furono i padri della nail art dipingendo immagini di aquile sulla punta delle dita, anticipando di qualche bell’anno le manicure di Jennifer Lopez e Rihanna.
Che dire, la donna sarà pure mobile qual piuma al vento ma su alcune cose direi che non ha proprio intenzione di cambiare 😉
Kiss Mrs Fork
Grazie a Michel Zambon e Giulia Crivellaro per la fotografia
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