Far letteralmente rifiorire una cava.

Veneto Agricoltura, in collaborazione con l’Associazione Albo dei Cavatori Veneto e l’azienda Cave Ghiaia Nardi ha iniziato un progetto pilota per il ripristino e la valorizzazione di una cava di ghiaia dismessa nel Comune di Valeggio sul Mincio (Verona). Il piano, mirato alla rigenerazione sostenibile dell’area, prevede la creazione di un sistema agroforestale che renderà coltivabile la zona pianeggiante di fondo cava, senza utilizzo di fitofarmaci o fertilizzanti. Parte integrante del progetto è la riqualificazione della scarpata di cava, che sarà implementata con piante erbacee, arboree, arbustive autoctone e di interesse mellifero. In particolare, l’inserimento di filari di Paulownia, oltre a costituire una componente del sistema agroforestale, contribuirà alla creazione di habitat per gli insetti impollinatori e allo stoccaggio di CO2. Si stima, infatti, che ogni pianta di Paulownia possa immagazzinare mediamente 100 chili di CO2 all’anno, rafforzando così il ruolo della cava come serbatoio verde. Per completare le fasce di scarpata, verranno seminati dei miscugli di specie erbacee a fiore oltre all’erba medica nelle aree interfilare. Le operazioni di messa a dimora delle giovani piantine autoctone, avvenute il 29 e 30 marzo, “rappresentano un passo fondamentale verso il raggiungimento degli obiettivi prefissati”, spiega Veneto Agricoltura. Sono state inserite quasi 500 piante arboree ed arbustive provenienti dal Centro biodiversità vegetale e fuori foresta di Montecchio Precalcino (Vicenza), sempre sotto l’egida di Veneto Agricoltura.
La fase successiva del progetto, che prevede la realizzazione del sistema agroforestale, è programmata per la prima metà di maggio.

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