C’è tempo fino al 15 maggio per togliere dalle auto gli penumatici invernali e montare quelli estivi, per essere sicuri di non incorrere in sanzioni che possono arrivare fino a 1.700 euro.

Un mese di tempo, o poco meno, per mettersi in regola e togliere le ‘termiche’, che con il calore della bella stagione, essendo costruite con una mescola morbida, non sarebbero in grado di mantenere una tenuta stabile sulla strada. Basta immaginare  di passeggiare sulla neve con i sandali o in una spiaggia estiva con i doposci, per comprendere la differenza che incorre tra gomma ‘da neve’ e gomma estiva.

Nonostante il battistrada non possa mai essere inferiore a 1,6 millimetri, c’è una differenza tecnica sostanziale tra gli pneumatici invernali e quelli estivi e sta tutta nella preparazione del materiale con cui vengono realizzati. Mescola morbida per quelle che devono resistere al freddo, in grado di non irrigidire lo pneumatico e di aderire anche in presenza di asfalto viscido grazie alle scanalature più profonde e ai tagli lamellari più fitti. Mescola più dura per la gomma estiva, per evitare che si rovinino a contatto con il manto bollente.

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“Il cambio gomme è soprattutto una questione di sicurezza – ha spiegato Andrea Busin, titolare di Brpneumatici – Le frenate e la tenuta di strada delle auto dipendono proprio dalle caratteristiche delle gomme, che sono studiate in base alla temperatura e al clima. Ci sono in commercio anche le gomme ‘Quattro stagioni’, che possono essere valide, ma il loro uso è sicuro solo se si considera l’uso che si fa dell’auto. Se l’uso della vettura è limitato nel chilometraggio e nella tipologia di strada, allora possono bastare le quattro stagioni, ma se ci sono esigenze diverse, ad esempio quelle di un rappresentante che percorre tanti chilometri, o ci strade diverse da percorrere (montagna, strada piana, campagna), allora consiglio vivamente di differenziare le gomme invernali ed estive”.

Brp ThieneEsclusi dal ‘cambio gomme’, sono quei veicoli che montano pneumatici contrassegnati nel fianco da ‘M+S’ (Mud + Snow, che in italiano si traduce con ‘Fango e neve’). Oltre a questa indicazione, va  controllato anche il codice che identifica un indice di velocità massima a cui gli pneumatici possono viaggiare, che va da A1 (5 km/h) sino a Y (300 km/h). Ad esempio, se si vede la sigla 215/55 R17 94T, significa che la velocità massima consentita è di 190 km/h. Se il codice è inferiore a quella riportata sulla carta di circolazione, allora occorre cambiare il treno di gomme.

Fare i furbi o sperare di non ‘beccare’ la Polizia, potrebbe costare molto caro. Le sanzioni vanno da 422 a 1.697 euro e si rischia il ritiro del libretto di circolazione. Cosa molto grave, l’assicurazione potrebbe rifiutarsi di pagare l’indennizzo in un eventuale caso di incidente.

Non tutti però sono d’accordo con il ‘cambio gomme’. Giordano Biserni, presidente dell’associazione sostenitori ed amici della polizia stradale (Asaps), ha commentato: “Come associazione che da anni si batte per migliorare la sicurezza stradale siamo perplessi, per non dire contrariati, su una disposizione che prevede norme estremamente severe per chi continua a circolare con gomme che generalmente hanno codici che permettono di viaggiare comunque a 160 km/h in un paese che ha limite massimo a 130. Ci hanno costretto a tenere montati pneumatici invernali fino al 15 aprile quando da due mesi viaggiavamo a una temperatura media in Italia fra i 17 e i 20 gradi. Abbiamo consumato gomme invernali viaggiando con parametri di sicurezza inferiori perché c’era il sacro dogma della data di scadenza del 15 aprile, come se fossero yogurt, poi invece dobbiamo cambiarli ‘manu militari’ dal 15 maggio pena sanzioni severe. No questo sistema non ci piace proprio per niente”.

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