Nemmeno il tempo di uscire definitivamente dalla crisi sanitaria, che l’Europa etichetta il blocco dei licenziamenti italiano come “superfluo in considerazione dell’ampio ricorso a sistemi di mantenimento del posto di lavoro”. Peccato che l’analisi della Commissione europea non tenga minimamente conto delle centinaia di migliaia di lavoratori che rischiano di finire in mezzo ad una strada dopo lo sblocco dei licenziamenti e della crisi sociale che ne scaturirebbe. È necessario puntare su chi crea ricchezza e occupazione, se non vogliamo perdere un milione e mezzo di posti di lavoro nei quindici giorni successivi allo sblocco dei licenziamenti. Le nostre imprese hanno bisogno di ossigeno e aiuti concreti e strutturali perché senza non avranno altra scelta che ridurre i costi per sopravvivere e la prima voce ad essere tagliata sarà proprio quella dei posti di lavoro.

on. Sergio Berlato

Deputato italiano al Parlamento europeo MEP

Parlamentare europeo del Gruppo dei Conservatori e Riformisti Europei

 

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