Liste d’attesa troppo lunghe, modi non sempre gentili e ticket troppo caro. Questi i principali motivi che portano la gente a preferire i centri medici privati, abbandonando sempre più le strutture pubbliche.
La migrazione dell’utenza verso il privato non ha distinzione di età, classe sociale e paese d’appartenenza.L’emblema sono quelle persone anziane disposte a lasciare i loro paesi per raggiungere quei luoghi in cui le prestazioni sanitarie risultano a loro più celeri.
Ma oltre alla tempestività delle prenotazioni, che allontana l’incubo di dovere aspettare settimane, che sfociano in mesi, sono i modi coi quali vengono trattate a fare la differenza.
Il non sentirsi trattate come un ‘numerino’, o un ‘codice a barre’, spinge sempre più queste persone a preferire una struttura privata. Dove oltre ad un’eccellenza in campo sanitario, trovano quelle parole rassicuranti e di conforto, che le accompagnano dalla prenotazione sino al ritiro del referto.
Strutture dove gli imprenditori, che le hanno avviate, raccomandano alla propria equipe medica di non fare mancare mai un sorriso al paziente.
Abbiamo voluto trascorrere qualche ora al centro medico più importante dell’alto vicentino. Il poliambulatorio San Gaetano di Thiene.
Basta metterci piede dentro, per percepire dinamicità. efficienza e quella velocità che va a braccetto con l’umanità degli operatori.
Col telefono che squilla in continuazione, gli addetti alle segreterie rispondono sempre come fosse la prima chiamata della giornata. Tranquillità, cortesia veicolate dalla sicurezza con cui gestiscono centinaia di persone al giorno. Su tutto un senso di rispetto nei confronti della persona che sta dall’altra parte del telefono.
Abbiamo potuto notare che, dalla richiesta di una visita, non passa una settimana all’incontro col professionista desiderato. Per le analisi del sangue e delle urine ci si può presentare nella stessa mattinata. Ma abbiamo voluto sentire l’opinione di chi ha scelto questa struttura privata thienese. Perché l’hanno scelta.
“Spendo meno, faccio prima”, ecco perché..
Aumenta l’utenza della sanità privata. I fattori che principalmente inducono le persone a rivolgersi ai centri privati è il risparmio, in termini di tempo e di soldi. “Ma non è solo questo, c’è in gioco la mia salute e se vengo qua è perché so di potere contare sulla serietà professionale dei medici “,racconta una giovane donna thienese mentre sta entrando in uno dei numerosi ambulatori che compongono il centro.
“Siamo arrivate stamane da Fara Vicentino – spiegano una madre ed una figlia, col nipotino seduto accanto a loro mentre mangia un ovetto di cioccolato- E’ la nostra prima volta in un centro medico privato: abbiamo seguito il consiglio del nostro medico di famiglia”. “Devo fare una visita cardiologica – continua una delle due signore – E se mi fossi risvolta all’ospedale chissà quanto avrei dovuti attendere. Inoltre informandomi durante la prenotazione della visita, ho scoperto che ne vale assolutamente la pena, perché rivolgersi al privato risulta più conveniente”.
“L’ospedale non vedrà più la mia faccia – racconta Alex 38 anni di Thiene, mentre attende il suo turno per fare un prelievo di sangue – Dopo l’esperienza negativa che ho vissuto all’ospedale di Santorso, dove ho vissuto un’odissea per via di un problema alla spalla, non ne voglio più sapere di strutture pubbliche. Non voglio fare di tutta l’erba un fascio, ma per quanto riguarda la mia storia personale non ho gradito i metodi scortesi, che mi facevano sentire di troppo, là dove avevo il diritto di stare”.
Arriva invece da Cogollo del Cengio, fino a Thiene, una signora sulla sessantina, pronta ad entrare nel laboratorio dermatologico. “Quando ho bisogno vengo qui – spiega – Sono un tipo ansioso ed i risultati li voglio subito. I tempi burocratici dell’ulss non sono compatibili col mio carattere. Ecco perché preferisco sempre rivolgermi a strutture private, dove trovo anche modi gentili, spiegazioni dettagliate e quel sorriso che ti alleggerisce il motivo per cui ci vai”.
“Ho fatto una panoramica ai denti e pronto per andare in ospedale sono stato bloccato da mia figlia, che mi ha suggerito il centro medico”, racconta I.M. 53 anni residente a Malo. “Papà perché vai all’ulss? Spendi di più e ti fanno aspettare mesi. In privato spendi meno e fai prima.”. Così è stato ed “in tre giorni ho portato a casa l’esame”.
Abbiamo provato anche noi
Non siamo entrati in tutti gli ambulatori, per non fare perdere tempo a chi lavora per la salute della gente. Ci siamo calati nelle vesti di pazienti, presentandoci per un prelievo ed in pochi minuti eravamo già affidati all’infermiere Giulio Meda, 26 anni e che da 3 anni lavora al poliambulatorio San Gaetano. Dire che la sua simpatia abbia prevalso sulla sua efficienza, sarebbe sminuirne la competenza professionale che ci ha dimostrato dal primo all’ultimo momento passati seduti sulla poltroncina imbottita. Una dimestichezza coi suoi strumenti di lavoro, che sicuramente troviamo in operatori del pubblico. Ma coi suoi modi di fare ci ha fatto scordare la sensazione del ‘fuori uno dentro l’altro’, che si prova quando ci si sottopone ad un prelievo in un ospedale.
Zancan: “Abbiamo un grande compito, investire per la salute delle persone”
Dopo avere intervistato alcuni pazienti, tra chi ha voglia di paper l’utenza, che arrivano a Thiene da tutti i ‘cantoni’ dell’alto vicentino. “Investiamo su macchinari sofisticatissimi – spiega Luca Zancan – Come l’apparecchiatura per la risonanza magnetica aperta e quella appena ordinata per una mammografia di altissima qualità, che renderà il centro ancora di più all’avanguardia”.
Il radiologo Pasini: “Ecco perché ho abbandonato l’ospedale”
Oltre ad un investimento professionale, l’avere lasciato il pubblico, è stato per lui un investimento sulla qualità della vita. Questa la motivazione che ha spinto il radiologo Claudio Pasini ad abbandonare la struttura pubblica, dove era sì ricercato per l’alta qualità che metteva nei suoi servizi, ma limitato da quello che lui stesso definisce i “dispetti della burocrazia sanitaria”. Dedicandosi alla libera professione, è arrivata al poliambulatorio San Gaetano di Thiene nel 2011 dove: “Ho potuto finalmente dedicarmi a quella che per me non è una mera e sterile professione – spiega – Qua ho trovato quello che cercavo: la qualità di servizio che la gente si aspetta. Una qualità data non solo dall’elevata indagine diagnostica, ma anche quella cordialità da riservare a chi entra in un ambulatorio. Che dovrebbe essere scontata, ma che nelle strutture pubbliche viene sempre meno”.
“Le tasse non pagano il sorriso e la cortesia”. Questo il messaggio di Pasini, che pone l’accento sulla differenza che esiste tra pubblico e privato: “Le persone si aspettano che, pagando le tasse, in un ospedale vengano trattate umanamente – continua Pasini – Ma non è così: in un ospedale pubblico si lavora sui ‘numeri’, in nome di una produzione che porta a tralasciare quegli aspetti umani, che sono importanti quanto scoprire una diagnosi. Delicatezza e modi gentili devono accompagnare ogni paziente, sia in una visita che nella lettura di un responso”.
Le statistiche sulle liste d’attesa nel ‘pubblico’
L’attesa media per una visita medica, in una struttura pubblica, è di 65 giorni contro i 7 nel privato e 6 nell’intramoenia. Secondo il Pd che siede in Regione a Venezia, questi numeri starebbero per toccare un diritto universale sancito dalla Costituzione.
Le statistiche sono state stilate dopo un’indagine del centro Crea Sanità, “Osservatorio sui tempi d’attesa e sui costi delle prestazioni sanitari nei sistemi sanitari regionali”. Sono stati presi a campione 27 milioni di cittadini, in Veneto, Lombardia, Lazio e Campania.
Paola Viero