In Italia per quanto riguarda gli operatori sanitari “è stato fatto ‘un crimine’. Siamo il Paese che ne ha meno degli altri rispetto alla popolazione”. Abbiamo “perso 40mila dipendenti del Servizio sanitario nazionale dal 2010 per pensionamento ed emigrazione. Duemila medici l’anno se ne sono andati, formati con i nostri soldi, con il sacrificio delle famiglie. Abbiamo perso 3mila medici di famiglia tra il 2013 e il 2019. Ed entro il 2027 avremo una carenza di oltre 47.284 medici nel Ssn”. Tutto questo “perché non si è programmato” correttamente. A fare ‘i conti’ è Walter Ricciardi, presidente del Word Federation of Public Health Association (Wfph), nel corso della conferenza per i 40 anni dalla fondazione della Società italiana di medicina generale e delle cure primarie (Simg), oggi a Roma. “Sono dati che colpiscono, che abbiamo calcolato io e Carlo Cottarelli, e sfido a dire che non siano veritieri”, aggiunge.
In Italia, precisa Ricciardi, “abbiamo una disponibilità di operatori sanitari su 10mila abitanti di 97,4, ovvero 3,7 operatori in meno (sempre su 10mila abitanti) rispetto all’Austria, considerata ‘performer’ in Europa. Un valore che nell’ultimo decennio è stato ridotto dal blocco del turnover e dall’imbuto formativo. E’ come se, viaggiando su un aereo, invece di tagliare le spese inutili avessimo tagliato i motori. Ovvio che dopo ci si accorge che si sta precipitando”.
A questo scenario, continua Ricciardi, “si aggiunge il fatto che è cresciuta l’età media del personale sanitario. L’Italia, insieme alla Germania, detiene il primato dei medici nella fascia di età tra i 55 e i 64 anni, con 53,3% dei medici over 55 a fronte di un valore Ocse del 34%”.
Una situazione “legata alla mancanza di programmazione e all’incapacità organizzativa della politica italiana che hanno determinato anche fenomeni come la migrazione professionale all’estero, legata alla bassa remunerazione, a riforme delle pensioni che accentuano l’effetto demografico simultaneo della gobba pensionistica e dell’imbuto formativo degli specializzandi”. Riccardi, tracciando il quadro della situazione italiana, messa in difficoltà anche da un basso finanziamento della spessa pubblica per un lungo periodo, ha ricordato che la Gran Bretagna che ha inventato il servizio sanitario pubblico “si è poi suicidata in questo campo con scelte politiche e sociali sbagliate. Noi siamo ancora in tempo per evitarlo. Se non ora quando?”, ha concluso Ricciardi.
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