I protagonisti dell’incursione sono un 49enne ed una 25enne di Schio, domiciliati in un campo rom di Cittadella (Padova), denunciati per un fatto di cronaca che sta facendo discutere e sul quale si è alzato un polverone mediatico e politico. Si tratta dell’aggressione avvenuta in una scuola primaria di San Giorgio in Bosco , dove i due rom  hanno fatto irruzione l’altra mattina, scagliandosi verbalmente e minacciando alcuni bambini. I due, urlando hanno inveito minacciando i piccoli terrorizzati, accusandoli  di aver spinto e fatto cadere il loro nipotino. Non contenti, la coppia furiosa, ha minacciato anche gli insegnanti che cercavano di sedare gli animi inferociti.
Sono stati denunciati per minacce dai carabinieri intervenuti all’interno della scuola, dopo la chiamata al 112. In un battibaleno, i due sono stati rintracciati ed è stato ricostruito il grave fatto di cronaca con la preside della scuola Dante Alighieri che ha definito l’episodio ‘un fatto molto grave’.
I militari dell’Arma hanno riferito ai giornalisti che la coppia avrebbe insultato chiunque intralciasse il loro cammino. Delle furie, che i maestri hanno fatto fatica a contenere.

Donazzan: ‘Andrebbero tolti i figli’

“Trovo gravissimo l’episodio di violenza verbale verificatosi  a San Giorgio in Bosco, che ha visto due Rom entrare senza alcuna autorizzazione nella scuola primaria ‘Dante Alighieri’ e minacciare verbalmente, per futili motivi, due giovanissimi ed indifesi studenti”.Così l’Assessore Regionale all’Istruzione del Veneto, Elena Donazzan sull’episodio di violenza verbale a danno di alcuni studenti avvenuto ieri a San Giorgio in Bosco.
“Siamo di fronte ad una vera e propria spedizione punitiva da parte di una famiglia Rom per difendere un loro caro: situazioni come queste rappresentano un grave precedente, una minaccia che va condannata con fermezza per prevenirne strascichi o reiterazioni” continua Donazzan, “i minori a difesa dei quali è scattata questa ritorsione meriterebbero allontanati dalla famiglia, dimostratasi violenta e diseducativa. Come già ebbi a dire, se degli italiani si comportassero così per un proprio figlio o nipote, probabilmente un assistente sociale interverrebbe subito e con decisione”.
“La violenza va sempre condannata, nella scuola ancor di più: quando però, come in questo caso, ha come vittima dei minori indifesi, ci si aspetta dallo Stato punizioni esemplari ed in tempi certi”, conclude l’assessore Donazzan.

Ciambetti: ‘Segnale drammatico che necessita di risposta da parte della giustizia’

Due rom, una donna di 25 anni e un uomo di 49 sono entrati nella scuola primaria Dante alighieri di San Giorgio in Bosco durante la ricreazione urlando e minacciando alcuni bambini. C’è poco da aggiungere, c’è poco da commentare: forse rientra nella cultura di queste persone farsi giustizia da sé arrivando anche a intimidire bambini delle scuole elementari”. Roberto Ciambetti, presidente del Consiglio regionale del veneto ha commentato così “il grave episodio che ha segnato l’inizio dell’anno scolastico a San Giorgio in Bosco: la vera lezione che questi bambini hanno dovuto subire – ha spiegato Ciambetti – è che ci sono dei violenti  che non hanno alcun pudore nell’esibire la loro arroganza nella convinzione di essere liberi di fare ciò che vogliono: questa traumatica lezione deve trovare uno sbocco positivo in un pronto pronunciamento della Giustizia, affinché anche i più piccoli possano essere sicuri della supremazia del Diritto sulla violenza. Purtroppo non credo sarò facile superare il trauma di questa vicenda, che per altro segna una escalation e testimonia la difficilissima e precaria convivenza con chiunque si fa beffe della nostra cultura e delle nostre leggi. Il problema che è emerso a Padova è gravissimo”.

di Redazione AltovicentinOnline

Ti è piaciuto questo articolo? Condividilo su:
Stampa questa notizia