Incursione alla Miteni di Trissino ieri. da parte di ‘Vicenza Si Solleva’. 50 attivisti si sono introdotti all’interno dello stabilimento, lanciando fumogeni per manifestare contro l’azienda, chiamata in causa per l’inquinamento da Pfas in Veneto, chiedendone la chiusura.

“Verso le 10.30 il gruppo a volto coperto è entrato nel nostro stabilimento sfondando la rete perimetrale – commenta l’azienda – Un gruppo ben organizzato, vestito con tute bianche, ha affrontato i lavoratori e raggiunto le aree in cui sono conservate le sostanze chimiche, accendo fiaccole e fumogeni, mettendo così a gravissimo rischio l’incolumità dei lavoratori e della popolazione”.

Immediata la messa in sicurezza dell’impianto da parte del personale della Miteni, dopo che gli attivisti hanno lasciato l’azienda: “I carabinieri giunti sul posto hanno inseguito i malviventi per le zone circostanti – continua l’azienda chimica – L’ad Antonio Nardone ha ringraziato i lavoratori per non avere reagito alle provocazioni, mantenendo la calma durante l’incursione squadrista, punto estremo di un clima di tensione costruito ad arte negli ultimi mesi”.

Diverso il punto di vista di ‘Vicenza si solleva’, che non accetta l’etichetta di ‘malviventi’: “La Miteni parla di noi come di malviventi in fuga dopo il blitz squadrista. Non accettiamo lezioni di democrazia da chi ha avvelenato centinaia di migliaia di persone in Veneto –commentano sulla loro pagina Facebook – Le bugie hanno le gambe corte”. Smentendo che si sono dati alla fuga dopo il bltiz alla Miteni: “Subito dopo eravamo in corteo a Trissino, noi non abbiamo paura delle nostre azioni”.

Paola Viero

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