La Regione del Veneto ha deciso di rinnovare con le Prefetture (Uffici Territoriali del Governo), l’Associazione Regionale dei Comuni (ANCI Veneto), l’Unione Regionale delle Province (UPI), il Protocollo di legalità finalizzato a potenziare i controlli antimafia, a prevenire le infiltrazioni criminali e ad assicurare la legalità e la trasparenza nei pubblici appalti, in attuazione delle norme regionali per la prevenzione del crimine organizzato e mafioso.
Lo schema di Protocollo approvato dalla Giunta prevede l’attuazione di misure finalizzate alla prevenzione dei tentativi d’infiltrazione della criminalità organizzata nel settore dei contratti pubblici di lavori, servizi e forniture e misure di contrasto alla corruzione.
“L’esperienza ci insegna che i protocolli di legalità assumono una valenza significativa nella capacità di anticipare la soglia delle verifiche – sottolinea Zaia – e, di conseguenza, della prevenzione antimafia, in quanto, attraverso questa consolidata forma di collaborazione interistituzionale, risulta rafforzata la rete di monitoraggio consentendo di estendere i controlli a forniture e prestazioni di servizi altrimenti esclusi dalle cautele antimafia”.
“Il territorio veneto – ha concluso il presidente – è interessato dalla realizzazione di importanti opere pubbliche che determinano, per volume d’investimento, complessità e durata dei lavori, un rilevante impatto, ed è notorio che il settore dei contratti pubblici è uno dei più esposti ai tentativi di infiltrazione delle mafie, ma anche alle interferenze e pressioni dei comitati d’affari e della criminalità comune. Risulta fondamentale, quindi, che alla repressione sul piano puramente penale si affianchi una capillare azione di prevenzione in via amministrativa che possa far leva non solo sul rafforzamento degli strumenti normativi, ma anche su quelli di carattere pattizio”.