Il calcio, prima di tutto. Che le cose si mettessero male, in Ucraina, si era capito anche dalle crescenti pressioni sulla Uefa per togliere alla Russia la finale di Champions League programmata il 28 maggio a San Pietroburgo. Con tanto di dichiarazioni pubbliche molto interessate del premier britannico Johnson. “Troviamo subito un’altra sede”, aveva tuonato prima ancora che Putin lanciasse l’attacco. La nuova sede sarà con ogni probabilità Londra. L’Uefa aveva fatto sapere con un comunicato che “al momento, non ci sono piani per cambiare la sede”. Il momento però è passato già. È cambiato tutto. Lo stadio che avrebbe dovuto ospitare la finale si chiama “Gazprom Arena”, ed è di proprietà del colosso energetico russo sponsor dell’Uefa ma anche di club come lo Schalke 04 nella serie B tedesca. Interessati alla questione anche società come Chelsea ed Everton che hanno proprietà russe. Una situazione imbarazzante, ora che pioveranno su Mosca le prime pesanti sanzioni. Intanto ci sono due squadre russe, Spartak Mosca e Zenit San Pietroburgo, impegnate in Europa League. Domani lo Zenit farà visita al Betis Siviglia, come nulla fosse.

Il 24 marzo al Dynamo Central Stadium di Mosca è in programma Russia-Polonia, partita dei play-off per Qatar 2022. Se la Russia vincesse poi dovrebbe sfidare la vincente tra Svezia e Repubblica Ceca, cinque giorni dopo. Il ministro dello Sport polacco, Kamil Bortnichuk, ha chiesto lo spostamento della partita in campo neutro.

In una nota la federcalcio polacca ha scritto che “le decisioni politiche, ad esempio per quanto riguarda l’imposizione di possibili sanzioni alla Federazione Russa, restano nelle mani delle autorità statali e degli organismi internazionali”. Non bastasse, anche l’Ucraina è impegnata nei play-off Mondiali, in trasferta in Scozia e poi, eventualmente, sul campo della vincente di Galles-Austria.

LA UEFA CONVOCA UNA RIUNIONE STRAORDINARIA

“A seguito dell’evoluzione della situazione tra Russia e Ucraina nelle ultime 24 ore, il presidente Uefa ha deciso di convocare una riunione straordinaria del Comitato Esecutivo per venerdì 25 febbraio alle ore 10:00 CET, al fine di valutare la situazione e prendere tutte le misure necessarie. Ulteriori comunicazioni saranno rilasciate dopo la riunione del Comitato Esecutivo Uefa”. Con questa nota l’organo di governo del calcio europeo prende una prima posizione sulla crisi ucraina, che interessa l’Uefa sotto vari aspetti. Probabile che il primo tema all’ordine del giorno, sarà lo spostamento della finale della Champions League da San Pietroburgo.

NON SOLO CALCIO, CAMBIAMENTI IN VISTA ANCHE PER BASKET, VOLLEY E FORMULA 1

Ma non solo il calcio sarà toccato dalla crisi internazionale. È stata già rinviata a data da destinarsi Ucraina-Spagna, match di qualificazione ai Mondiali di basket 2023. In Russia dal 26 agosto all’11 settembre ci sono i Mondiali maschili di volley. La FIVB, come l’Uefa, sta monitorando la situazione. Restano in bilico anche le tappe di Volleyball Nations League a Kemerovo, in Siberia, del prossimo maggio. E il campionato russo è zeppo di giocatori americani.

La Confederazione europea di volley, in accordo con la Federazione di pallavolo ucraina, ha deciso ieri di rinviare a data da destinarsi la tappa del tour continentale di Snow volley prevista a Truskavents, in Ucraina, dal 25 al 27 febbraio. Guardando più in là, il 25 la Formula 1 (un mondo finanziato anche da molti oligarchi russi) farà tappa a Sochi.

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