di Valentina Arcovio

L’invasione russa dell’Ucraina sta causando una vera e propria emergenza umanitaria. Oltre alla perdita di vite umane per gli attacchi militari, bisognerebbe mettere in conto le numerose malattie e i numerosi decessi legati alla carenza dei servizi sanitari (e non solo) e alla fuga di massa dei rifugiati. A lanciare l’allarme sono state varie agenzie umanitarie.

Previsti fino a 4 milioni di rifugiati, è allarme malattie infettive

Ad oggi più di mezzo milione di persone sono fuggite dall’Ucraina e molte si stanno spostando all’interno del paese. Le Nazioni Unite hanno affermato che se la guerra dovesse intensificarsi, potremmo avere fino a 4 milioni di ucraini, circa un decimo della popolazione,  rifugiati. «Stiamo assistendo a un significativo sfollamento all’interno dell’Ucraina e oltre. Ciò comporta un aumento dei livelli di trauma, di sofferenza e di separazione familiare», afferma un portavoce del Comitato Internazionale della Croce Rossa (CICR). I rifugiati e gli sfollati interni tendono ad avere una salute peggiore a causa delle condizioni di vita precarie che portano, ad esempio, alla diffusione di malattie infettive.

È già allarme per carenza di energia e di forniture mediche

L’assistenza ospedaliera è già compromessa a causa della mancanza di energia e forniture mediche, compreso l’ossigeno. Quest’ultimo è infatti fondamentale per la gestione di molte malattie, come quelle cardiache e polmonari. A queste si aggiungono anche le forme gravi di Covid-19 che richiedono appunto supporto d’ossigeno. Come infatti la maggior parte dei paesi europei, l’Ucraina è attualmente al suo picco di casi di Covid-19 causati dalla variante Omicron. Si stima che siano circa 1700 persone in ospedale per l’infezione da Sars-CoV-2. È probabile che la maggior parte degli ospedali esauriscano le scorte di ossigeno entro le prossime ore, ha affermato l’Organizzazione mondiale della Sanità il 27 febbraio scorso. «Questo mette a rischio migliaia di vite», ha aggiunto l’Oms.

Un milione di persone non hanno accesso all’acqua potabile

Nella regione di Donetsk, a Est, un milione di persone non ha attualmente accesso all’acqua potabile perché due importanti stazioni di pompaggio dell’acqua sono state colpite dall’attacco, afferma il CICR. L’ente di beneficenza ha fornito acqua pulita all’ospedale di Dokuchaevsk e alle autorità municipali. «Dove manca acqua pulita, ci sono anche malattie infettive – dice CICR – e altri problemi di salute. È fondamentale che le infrastrutture civili non vengano prese di mira». Focolai di colera, un’infezione batterica che provoca grave diarrea e può essere fatale, si verificano spesso in aree dilaniate dalla guerra e prive di acqua pulita, specialmente nelle zone prive di cure mediche.

In Ucraina si temono  focolai di poliomielite

L’invasione interromperà anche i normali programmi di salute pubblica. A gennaio, l’Ucraina ha lanciato una campagna nazionale per aumentare la somministrazione del vaccino contro la poliomielite nei bambini, dopo che l’anno scorso sono stati scoperti 20 casi nella città di Rivne e nella regione di Zakarpattia a Ovest. La poliomielite è un virus che può causare paralisi e morte, con i bambini sotto i sei anni d’età a più alto rischio. L’infezione era prossima all’eradicazione in tutto il mondo, ma i bassi tassi di vaccinazione infantile in Ucraina hanno portato a una rinascita della malattia. Il portavoce dell’Oms, Tarik Jasarevic, ha riferito che gli sforzi di immunizzazione e di controllo dell’epidemia per la poliomielite sono stati sospesi. Sempre l’Oms ha affermato che la carenza di elettricità in alcune aree ha influito sulla sicurezza degli stock di vaccini ed è stata interrotta la sorveglianza. «L’OMS sta lavorando per sviluppare urgentemente piani di emergenza per sostenere l’Ucraina e prevenire l’ulteriore diffusione della poliomielite causata dal conflitto», ha affermato Jasarevic.

Le forniture di farmaci per i pazienti con Hiv dureranno meno di un mese

In risposta all’invasione, Medici Senza Frontiere ha dovuto interrompere diversi programmi di salute pubblica in corso nel paese, compresi quelli per combattere l’HIV e la tubercolosi. «Siamo preoccupati per l’impatto che i combattimenti prolungati potrebbero avere sui pazienti, molti dei quali sono anziani e soffrono di malattie croniche», ha affermato l’ente di beneficenza in una dichiarazione il 25 febbraio. Il Programma delle Nazioni Unite per l’HIV/AIDS (UNAIDS)  ha affermato che in Ucraina le forniture di farmaci per i pazienti con HIV potranno durare meno di un mese. «Le persone che vivono con l’HIV in Ucraina hanno solo poche settimane di terapia antiretrovirale e senza un accesso continuo le loro vite sono a rischio», ha affermato il direttore esecutivo dell’UNAIDS Winnie Byanyima. Prima dell’inizio dell’invasione russa, l’Ucraina contava 250.000 persone con l’HIV, il secondo numero più grande in Europa dopo la Russia.

Si teme un aumento dei casi di tubercolosi

L’Ucraina aveva anche alti tassi di tubercolosi, incluso uno dei più alti tassi al mondo di tubercolosi multiresistente. Si stima che ogni anno in Ucraina ci siano circa 30.000 nuovi casi di tubercolosi. Il governo ucraino e la Stop TB Partnership, un’iniziativa internazionale, hanno dichiarato che tutte le cliniche per la tubercolosi nel paese erano ancora aperte, ma ai pazienti era stata fornita una scorta di farmaci per un mese da portare via nel caso in cui la situazione fosse peggiorata o fosse pericoloso recarsi in clinica. Sono disponibili cure sufficienti per i pazienti esistenti e anche per quelli previsti in futuro fino alla fine del 2022, stando a quanto affermato da Stop TB, sebbene l’organizzazione stia lavorando con l’Oms su potenziali ordini di emergenza per i paesi vicini. Ma gli esperti temono che le interruzioni dei trattamenti o delle diagnosi possono aumentare la trasmissione della malattia e mettere a rischio la vita di molte persone. «È chiaro che ci aspettiamo molti più casi di tubercolosi», ha affermato Viorel Soltan, rappresentante di Stop TB Partnership.

Il grido d’aiuto dell’Ucraina

L’organizzazione umanitaria Project HOPE ha affermato lunedì che le farmacie di tutte le città sotto attacco hanno riferito di aver esaurito le forniture mediche. La scorsa domenica, il ministero della Salute ucraino ha chiesto ai medici e al personale sanitario di altri paesi di raggiungere l’Ucraina per aiutare. «Attualmente, c’è un urgente bisogno di personale sanitario», ha affermato il ministero in una nota. E’ il grido d’aiuto di un paese già molto provato e che teme per il futuro della sua popolazione.

Fonte Quotidiano Sanità

Ti è piaciuto questo articolo? Condividilo su:
Stampa questa notizia