Le elevate temperature e le ondate di calore che hanno interessato l’Italia nel mese di giugno e nelle prime 2 settimane di luglio sono state associate ad un incremento di mortalità, soprattutto nelle regioni del centro sud maggiormente interessate per intensità e durata del fenomeno. È quanto si legge nel ‘Report mortalità e accessi in pronto soccorso estate 2022’, curato dal ministero della Salute.

I DECESSI A MAGGIO E GIUGNO

Dal documento emerge inoltre come nella seconda metà di maggio la mortalità sia risultata complessivamente superiore all’atteso (+10%) nelle città di Brescia, Roma, Pescara, Bari e Potenza, mentre nel mese di giugno sia da segnalare complessivamente una mortalità del 9% superiore all’atteso a Torino (+11%), Roma (+13%), Napoli (+15%), Bari (+23%), Palermo (+19%) e Catania (+32%).

I DECESSI A LUGLIO

Il Report del ministero della Salute mette inoltre in luce che dal 1-15 luglio si è osservato complessivamente un incremento significativo della mortalità pari a +21%, con incrementi in diverse delle città dove si è verificata l’ondata di calore, in particolare a Brescia (+31%), Bologna (+22%), Firenze (+22%), Roma (+28%), Viterbo (+52%), Latina (+72%), Napoli (+27%), Cagliari (+51%), Bari (+56%), Palermo (+34%), Catania (+35%) e Catanzaro (+48%). Anche a Torino si registra un eccesso di mortalità, sebbene non si siano registrate condizioni di ondata di calore ma solo giorni isolati di caldo.

LE ONDATE DI CALORE E LE PREVISIONI FUTURE

Il testo evidenzia come secondo l’Organizzazione mondiale della meteorologia (Wmo) le ondate di calore che si stanno osservando nell’estate 2022 rappresenteranno in futuro la nuova normalità. Quelle che stanno interessando il nostro Paese sono destinate infatti a diventare più frequenti, più lunghe ed intense come evidenziato dalle recenti stime dell’Intergovernmental panel of climate change (Ipcc) nell’ultimo rapporto, con un impatto sempre più rilevante sulla salute della popolazione esposta.

L’ITALIA E IL MEDITERRANEO INTERESSATE DALL’AUMENTO DELLE TEMPERATURE

Le previsioni non sono affatto buone: secondo il panel di esperti dell’Ipcc, infatti, le temperature nei prossimi anni aumenteranno più velocemente nell’area del Mediterraneo e in Italia, rispetto ad altre aree del pianeta. In assenza di interventi di riduzione delle emissioni, il riscaldamento globale potrebbe superare i 2°C a metà secolo con una concomitanza di effetti che andranno dall’aumento delle temperature estreme, della siccità e degli incendi, alla diminuzione del manto nevoso e della velocità del vento, oltre all’incremento medio del livello del mare.

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