Anche i cardinali paghino l’affitto. Senza esenzioni, sconti e a prezzo di mercato. Le casse della Santa Sede non sono più floride come un tempo – nel 2021 il deficit si è sì ridotto a 3,3 milioni di euro, ma ogni anno il patrimonio vaticano si erode di 20-25 milioni per coprire le spese di missione –, così papa Francesco, per tenere fede alle esigenze di sostegno dei poveri e di servizio alla Chiesa universale, ha deciso di abrogare un ulteriore privilegio per i principi della Chiesa. In particolare per quelli che alloggiano in appartamenti delle istituzioni curiali e degli enti che fanno riferimento alla Santa Sede. Dopo aver ridotto due anni fa del 10% lo stipendio dei cardinali al lavoro entro le mura leonine – la busta paga poteva oscillare tra i 4.500-5mila euro al mese, ora va tra i 4mila e 4.500 -, con un rescritto seguito all’udienza concessa il 13 febbraio scorso al prefetto della Segreteria per l’Economia, Maximino Caballero Ledo, Bergoglio ha disposto l’abrogazione di tutte le disposizioni che consentono agli alti prelati l’utilizzo gratuito o a condizioni di particolare favore degli immobili vaticani. Il giro di vite riguarda cardinali, capi dicastero, presidenti, segretari, sottosegretari, dirigenti ed equiparati, inclusi gli uditori, ed equiparati, del Tribunale della Rota romana. Ne consegue che gli enti proprietari degli immobili – in primis i dicasteri della Santa Sede – dovranno adottare i prezzi normalmente applicati nei confronti di quanti siano privi di incarichi di qualsiasi tipo nella Santa Sede e nello Stato della Città del Vaticano.
Se è vero che il provvedimento non ha effetto sulle agevolazioni già concesse alla data della sua entrata in vigore, tuttavia i contratti in essere protranno essere prorogati o rinnovati solo nel rispetto di quanto adesso stabilito, fatti salvi i rinnovi obbligatori stabiliti dalla legge o dal contratto. Eventuali eccezioni a quanto stabilito dal rescritto potranno essere concesse solo ed esclusivamente dalla massima autorità nella Chiesa. Leggesi Papa e nessun altro.