Le domande del genitore sono infinite e svariate. “Come chiameremo nostro figlio/a?” è solo il primo interrogativo per poi ritrovarsi in balia di domande del tipo “Come mi devo comportare con il piccolo? Come posso gestire la relazione genitore-figlio durante l’adolescenza? Come vivere il benessere in famiglia in uno scenario post-pandemico?”. Domande lecite proprio perchè molte ricerche scientifiche hanno dimostrato come il benessere psicologico di una persona deriva da molteplici fattori e tra questi ci sono i fattori relazionali, i legami che noi creiamo con gli altri, soprattutto con le persone più significative come il proprio genitore. In più la situazione di emergenza attuale ci ha costretto a modificare le nostre abitudini e il nostro stile di vita in modo improvviso e “impensabile”.
Tatiana Crepaldi, pedagogista di Parentsmile, la prima piattaforma europea per il supporto e il benessere a domicilio di tutta la famiglia, offre spunti di riflessione per aiutare e supportare tutte le mamme e i papà in occasione della Giornata Mondiale del Genitore che si celebra mercoledì 1 giugno. “Quando pensiamo che le nostre risorse non bastino per adattarsi a nuovi cambiamenti possiamo entrare in crisi: temiamo di non ritrovare la giusta calma e di perdere il controllo. Per i bambini e i ragazzi affrontare tali periodi di stress è una sfida che si aggiunge a quella della crescita. Gli esseri umani, adulti e bambini, reagiscono allo stress: iperattivandosi, ipoattivandosi oppure oscillando tra i due estremi. Se si manifestano situazioni è utile un confronto con figure professionali per superarle e raggiungere un benessere e un equilibrio in famiglia” spiega Tatiana Crepaldi.
Per tale motivo è importante riconoscere i segnali di stress e ricordare che ognuno di noi può trovare le risorse per regolare sensazioni, emozioni e pensieri. Parentsmile ne ha individuati alcuni insieme all’esperta:
IL MITO DEL GENITORE MODELLO – Quando si è alla prima esperienza “da genitore” è difficile gestire e sapere tutto e subito. Il genitore fatica ad accettare i primi ostacoli, perché desidera mostrarsi come il genitore “da manuale” o “genitore modello”. A riguardo Tatiana Crepaldi dichiara: “Non esiste un manuale per essere genitori, ma esistono azioni efficaci che vengono pensate tra famiglia e specialista. Non c’è una regola da seguire, perché ogni bambino e famiglia è unico e ognuno ha un suo percorso da seguire. Un percorso che non si fa da soli, ma si è accompagnati da una figura professionale”. Dunque è normale riscontrare difficoltà nel rapporto genitore – figlio, soprattutto agli inizi. Un consiglio è non farsi spaventare dall’incubo della perfezione, ma andare incontro alle necessità e al benessere familiare.
LA SEPARAZIONE TEMPORANEA: CHE PAURA! – La separazione temporanea genitore-figlio non è mai facile. Il bambino, una volta abituato ai soliti volti e alla routine quotidiana, soffrirà il cambiamento e farà fatica ad accettare la classe, la maestra, la condivisione di spazi e giochi nel nuovo ambiente scolastico.
Tutto quello che il bimbo, e anche il genitore, vivrà è più che normale. “Possiamo definire piccole “fatiche evolutive”, in quanto se accompagnato il bambino crescerà e imparerà ad affrontare i successivi cambiamenti. L’importanza è nell’essere affiancati da figure specializzate e formate per superare le fatiche che i piccoli dovranno affrontare” – continua l’esperta.
La scuola permette la separazione dal genitore e il bambino riesce a superare tale “fatica” quando le figure genitoriali sono interiorizzate. Separazione che provoca, in molte famiglie stress e disagi, ma bisogna tener in considerazione che si tratta di qualcosa di temporaneo, perché poi il bambino rientrerà a casa e racconterà alla mamma e al papà cosa ha fatto durante la giornata scolastica. “MAMMA HO FATTO LA PIPÌ A LETTO!” – “L’enuresi e l’encopresi fanno parte del raggiungimento del controllo sfinterico. La cosa importante non è perseguire il controllo sfinterico, ma mantenerlo nel tempo, perchè ogni volta che il bambino arriva ad avere uno scatto evolutivo -come imparare a parlare, camminare- può regredire nell’area del controllo sfinterico, che in aggiunta è legato anche alla parte emotiva. Quindi i bambini che trattengono molto le emozioni, possono trattenere a lungo la pipì”. Enuresi ed encopresi sono segnali molto importanti da non sottovalutare e da prendere subito in carico per capire il miglior modo per affrontare tale situazione. Passaggio delicato da affrontare subito con un esperto!