Una donna che mette al mondo almeno due figli ha già offerto al Paese un grande contributo“. Lo ha detto oggi la premier Giorgia Meloni, in conferenza stampa, nell’annunciare le misure previste dalla Manovra. Molte delle quali vanno incontro alle famiglie (soprattutto quelle numerose) e nello specifico anche alle madri lavoratrici. Del resto, che la famiglia (e le coppie che mettono al mondo bambini) fosse destinataria di particolari attenzioni da parte del goveno Meloni era già cosa nota. Addirittura qualche mese fa, parlando dalla Polonia, aveva detto che avrebbero lavorato per difendere “Dio e la famiglia”.

Ora, dopo precedenti misure che hanno strizzato l’occhio alle famiglie (come gli incentivi alla natalità e il bonus asilo), ne arrivano altre inserite in manovra per un totale di un miliardo di euro. In parte veramente di peso. Come quella che azzera il pagamento della retta dell’asilo nido a partire dal secondo figlio. E quella, novità assoluta, che va ad azzerare i contributi delle mamme che lavorano. “La misura più significativa- ha detto oggi Giorgia Meloni- riguarda la decontribuzione per le madri con due figli o più. Queste non pagheranno i contributi a carico del lavoratore, li pagherà lo stato”.

PER CHI HA 2 FIGLI

Per le donne lavoratrici che hanno due figli, la manovra prevede lo sgravio pari all’intera quota dei contributi a carico delle lavoratrici per un anno. Condizione per ottenere l’agevolazione è il fatto che il figlio più piccolo abbia meno di 10 anni.

PER CHI HA 3 FIGLI

Per le donne lavoratrici che hanno tre figli, la manovra prevede lo sgravio pari all’intera quota dei contributi a carico delle lavoratrici in modo permanente fino ai 18 anni del più piccolo.

Il governo prevede inoltre di aumentare di un mese il congedo retribuito al 60% utilizzabile dal padre o dalla madre che andrà ad aggiungersi a un primo mese all’80%.

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