Di effervescente molto probabilmente non ci sarà solo lo spumante con cui il sindaco di Piovene Colmar brinderà al parere favorevole del V.I.A. del Ministero alla Valdastico Nord, ma anche le azioni che il comitato del No Valdastico Nord si propone di fare dopo l’affollatissima riunione di ieri sera a Cogollo.

 Se da un lato infatti l’iter amministrativo del progetto dell’autostrada Valdastico sta compiendo, come prevedibile, il suo percorso che lo porterà molto probabilmente all’approvazione sempre più cittadini della vallata, e non solo,  vogliono capire ed essere informati meglio sulla vicenda. Nel comune di Cogollo del Cengio un’anomala e improvvisa variante ha preso in contropiede la stessa amministrazione che non aveva mai ostacolato l’infrastruttura, ma che ora si ritrova con la popolazione di una frazione, quella di Casale, “in fribillazione”. Tutti pronti a ricorrere alle vie legali contro chi gli vorrebbe  far passare una galleria sotto casa.

Fin troppo facile quindi che le razionali e documentate argomentazioni del mite e moderato Renzo Priante e del presidente Federico Strazzer del comitato No Valdastico Nord trovino terreno fertile e possano suonare alle orecchie dei valligiani come una “chiamata alle armi” contro la Società Brescia-Padova realizzatrice dell’opera. Tuttavia gli interventi che seguono all’esposizione dei relatori si dimostrano tutt’altro che bellicosi, ma affamati di sana e civica democrazia partecipativa:

Fabio Dall’Osto del gruppo di Casale riferisce che nella sua frazione è già partita una raccolta fondi  per finanziare un’azione legale che cerchi di tutelare la loro piccola ma splendida frazione ed invita tutti ad una riunione per giovedì prossimo alle 20, dove si farà il punto della situazione.

Una lucida signora Irma, con la sua “erre” addolcita denuncia la sua esigenza di conoscere ulteriori elementi sul progetto dell’autostrada ed auspica che, tramite i sindaci, siano più sensibili alle esigenze della popolazione di essere maggiormente informati e spera che il problema della Valdastico non sia solo una questione degli abitanti della vallata ma anche di chi qui non ci abita e conclude con un auspicio di riappropriaci della parola “politica” perché ormai purtroppo solo legata a vicende negative.

 Giulio invece, invita a guardare oltre il proprio naso ed a imitare la cultura trentina- austriaca- nord europea in cui le politiche della viabilità sono ormai da numerosi anni rivolti all’intermodalità, Il Veneto in questo non può restare indietro su vecchie logiche…

Ilenia giovane e peperina ragazza che disarma con una sua semplice ed innocente domanda: ma che fare dopo tutti questi discorsi? Perché non ci si può trovare assieme a chi rappresenta e a chi vuole l’autostrada per esporre i nostri problemi?

Il buon senso degli interventi sorprende ed ammutolisce perfino gli stessi rappresentati del comitato No Valdastico Nord che da oggi avranno un numero di sostenitori sempre maggiore e che dovranno riuscire a dar voce a questa voglia di rappresentatività che forse neppure i sindaci della vallata hanno saputo dare.

Al termine della serata avviciniamo Ilenia:

Abiti a Cogollo?

No, a Piovene.

Perché sei contro il prolungamento della Valdastico? Non pensi possa portare sviluppo e benessere?

Di sicuro porterà inquinamento, rumore. Questo è benessere? Riguardo allo sviluppo economico penso che ormai sia un modello superato. Con la crisi purtroppo le fabbriche chiudono malgrado la vicinanza ad autostrade. Guardi per esempio la “Lanerossi” di Piovene…

E tu che faresti?

Io sarei una “rivoluzionaria”, scenderei in piazza a gridare le mie ragioni.

Non pensi che la politica  sia importante per amministrare questioni del genere?

Non mi fido più della politica, è troppo sporca ed è difficile vederla pulita con sopra tutto questo sporco…

    Alberto Brazzale

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