Quante ne hanno già viste gli uomini e le donne dell’Ultrabericus Team e chissà quante ne dovranno vedere anche nella nuova edizione della Trans d’Havet ormai alle porte.
Tutto è ormai pronto. In questi giorni le squadre boschive e i tracciatori sono in piena attività per ultimare quella che forse è la parte più delicata e importante di questa manifestazione: tirare a lucido un percorso che si snoda per ben 80 km lungo il profilo delle Piccole Dolomiti, da Piovene Rocchette a Valdagno .

foto giulio salzaniCome da tradizione, giovedì 21 luglio, alle 19, all’Alp Station di Schio, si terrà la premiere della gara, con la distribuzione dei primi pettorali, la presentazione dei top runners e un po’ di sano divertimento firmato dalla Italian Swing Band “I Fiati Corti”. Durante la serata Montura presenterà anche la nuovissima linea shoes Trail Running, studiata per chi di asfalto non ne vuole vedere neppure l’ombra.

E di asfalto ce n’è ben poco sia lungo gli 80 km in cui si snoda il più arduo dei tracciati proposti (5.500 mD+) che lungo i non meno impegnativi 40 del tracciato Marathon, che proporranno un dislivello positivo di 2.500 m.
La partenza per i runners da lunghe distanze è fissata, come consueto, alla mezzanotte di venerdì 22 luglio a Piovene Rocchette, mentre per la più corta Marathon lo sparo d’inizio è fissato sul parterre di Pian delle Fugazze alle 9.00 di sabato 23 luglio.
Sul traguardo di Piazza del Comune a Valdagno, infine, l’appuntamento sarà dalle 10.00 in poi, quando comincerà la lunga sfilata dei finisher, che proveranno a mettersi sulle orme di quel Daniele Palladino e di quella Francesca Canepa che nel 2012 erano saliti in vetta al podio della luga Ultra Trail, seguiti da Luciano Meneghel e Erica Piccoli, che invece avevano portato a casa la prima edizione della Marathon.
L’anno dopo era già festa grande con l’arrivo in terra vicentina dell’Euro Sky Running Champs che proprio in casa Trans d’Havet ha assegnato i titoli della Ultra Sky Marathon. I top runners Luis Alberto Hernando Alzaga e il campionissimo Kilian Jornet Burgada avevano completato la corsa in accoppiata, seguiti nella gara rosa dalla svedese Emelie Forsberg. Al vicentino Mirko Righele e a Beth Cardelli era andata la vittoria nella 40 km.
Quella del 2014, invece, è stata un’edizione caratterizzata dal maltempo e costretta a chiudere prima del previsto proprio a causa delle avverse condizioni meteo (al comando c’erano Giulio Ornati e Federica Boifava). Anche nel 2015 non sono mancati pioggi e temporali, ma questa volta ha consentito di conludere in bellezza l’intera competizione, portando alla vittoria Marco Pajusco, strepitoso quest’anno alla Marathon des Sables e Alessandra Boifava (80 km) insieme al bis di Mirko Righele nella 40 km, accompagnato da Maria Elisa Venco nella gara femminile.

foto giulioL’attesa ora sale per conoscere i nomi dei tanti partecipanti attesi sulla starting line e che conosceremo già giovedì.

Accanto ai volontari dell’Ultrabericus Team ritroveremo anche in questa edizione uomini e donne della Croce Rossa Italiana, dell’A.N.A. Vicenza, del Soccorso Alpino e Speleologico e delle sezioni vicentine del Club Alpino Italiano. Montura e Alp Station si confermano main sponsor della manifestazione, seguiti da Birra Menabrea, Latterie Vicentine, Oxeego, Olimpico Traslochi, Powerbar, Why Sport e con il supporto dell’Associazione Polisportiva Valdagno, Valdagno Basket, Consorzio Vicenza è e SpiritoTrail.

Info: www.transdhavet.it. (foto Giulio Salzani)

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