Ce l’ha fatta Pier, gatto usato da qualche crudele tiratore come bersaglio della sua balestra.
Era destinato ad una agonia lenta e ad una morte per infezione, ma e` riuscito a trascinarsi fino all’aiuola della vicina di M.G., la sua padrona, dove giaceva stremato ed incapace di muoversi. Il gravissimo episodio è avvenuto nel comune di Creazzo.

I suoi padroni lo hanno trovato ferito, in una pozza di sangue, ma in tempo per trasportarlo alla clinica veterinaria Sirio di Vicenza, dove e` stato appurato che  la freccia, che lo trapassava parte per parte,  dalla spalla all’addome, lo aveva trafitto circa trenta ore prima, visto che la ferita era gia` intaccata dalle uova della mosca carnaria. Il fatto risale quindi a qualche giorno prima del ritrovamento.
Dopo l’intervento di rimozione della freccia, il corpo di Pier, stressato dalla lunga sofferenza, ha dovuto combattere contro l’infezione, ma ora, con una settimana di ricovero ed un periodo di convalescenza si e` ripreso. Il veterinario lo ha dimesso dicendogli: ’Ora , Pier, puoi andare a piedi a Monteberico’, intendendo sottolineare la fortuna nella sfortuna della povera bestiola miracolata, che, evidentemente, non aveva ancora consumato tutte le sue sette vite.
In aiuto della sua famiglia si e` attivata l’Enpa di Vicenza, che ha contribuito alle spese del ricovero.
’Abitiamo vicino ad una zona di caccia – spiega M.G. –  non so raffigurarmi chi possa aver fatto questa crudelta`, certo che ne` io, ne` la mia vicina di casa, dopo averlo trovato cosi`, abbiamo piu` potuto dormire sogni tranquilli per qualche giorno.’
Il capo delle guardie zoofile di Vicenza, Renzo Rizzi, raccolto il rapporto del personale sanitario, si sta occupando delle indagini, per cercare di risalire al responsabile, che, senza pensare al tipo di morte che stava procurando al povero animale – o, peggio ancora, cosciente della tortura inflitta? – lo ha trafitto per gioco.

Umberto D’Anna

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