Ordina il divano online e lo paga con due secchi di monetine da 50 cent. Sfiorata la lite, c’è voluto l’intervento di una pattuglia dei carabinieri per convincere il trasportatore a prendersi i soldi. A Thiene un saldo d’acquisto insolito, fatto da Pietro Dalla Fontana: “mi hanno fatto aspettare tre mesi per la consegna”.

Non c’è stato a farsi prendere in giro il 58enne Pietro, dopo vari appuntamenti disattesi dal corriere. “Ho ordinato il divano online su un sito francese il 20 giugno scorso, pagando subito metà del prezzo con bonifico. Il resto lo dovevo saldare alla consegna”, racconta oggi Pietro seduto sul ‘famoso’ divano.

Un’odissea che per lui è iniziata il giorno che sceglie su internet il divano per arredare il salotto di casa. Ne sceglie il tessuto,le dimensioni, la penisola angolare e poi il click di conferma d’ordine. “Mi ero dato da fare anche per dare il colore nuovo alle pareti della sala, perché si abbinasse al divano -continua Pietro- Tra lavoro e casa ho davvero ‘corso’ perché tutto fosse a posto quando sarebbe arrivato il divano”.Ma l’angolo del salotto di casa sua resta spoglio. I giorni sul calendario passano. Scorre luglio, poi agosto e settembre. “Ogni volta che mi fissavano il giorno per la consegna, questa non avveniva- puntualizza-Il primo giorno ho aspettato tre ore. Inutilmente. Ho un lavoro, non posso perdere quasi mezza giornata fissando l’ingresso, in attesa di un camion che non si presenta”.

Di appuntamenti fissati col trasportatore ce ne sono stati altri. “Ho perso il conto. Ogni volta tiravano fuori una scusa- continua ancora Pietro- Una volta mi sono sentito dire che non ero rintracciabile al cellulare. Assurdo: col telefonino ci lavoro e avrei visto un tentativo di chiamata. Addirittura mi sono sentito dire che avevano il camion troppo pieno e sarebbero passati la settimana dopo. Ma chi pensavano di prendere in giro?”.

Continuano le telefonate. Pure alla ditta francese che il sofà glielo aveva venduto. “Anche da loro sempre le solite scuse. Mi hanno poi scalato 30 euro sui circa 130 euro, oltre all’iva, di trasporto. Così tentavano di tenermi buono mentre io avevo già pagato per metà un divano che non avevo”.  Che intanto giace in un magazzino di Mantova.
Questa la storia che racconta la bolla di consegna, avvenuta finalmente lo scorso 7 ottobre. Di mezzo una cessione di vettori: a prendere in carico il trasporto una ditta di Vicenza, a farlo una dell’Alto Vicentino. E proprio con quest’ultima il diverbio in casa di Pietro, che stava sfociando in lite. “Quando abbiamo concordato nuovamente il giorno, raccomandando di rispettare l’orario, sono andato subito in banca per farmi cambiare i 500 euro in monetine”.

Caricati i due secchi coi soldi nel suo furgone Pietro aspetta il trasportatore. “Quando finalmente è arrivato, gli ho detto che si prendesse le monetine- spiega- E lì è andato su tutte le furie. Anche con offese. Ha chiamato suo papà in aiuto e io ho chiamato i carabinieri”.
Animi caldi che sono rimasti accesi anche all’arrivo della ‘gazzella’, immortalati in un video da Dalla Fontana. In tutto diciotto minuti di discussione animata, portata a termini dai militari dell’Arma che hanno spiegato al corriere che i soldi se li doveva prendere. “Sono valuta corrente- conclude Pietro Dalla Fontana-E sono il giusto modo per ripagare chi tenta di prendermi in giro”.

Paola Viero

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