“Ai vigili di Thiene piace beccare lo spacciatore, non fare le multe”. Frase detta dal sindaco Giovanni Casarotto a Rozzamapia, nel corso di una riunione del comitato di quartiere.
Parole che scaricherebbero sulle spalle degli agenti del Comandante Giovanni Scarpellini una poca voglia di prendere per mano il blocchetto dei verbali, preferendo stanare chi porta la droga in città. Questa la  grande e profonda ‘colpa’ di chi cerca, ogni giorno, di ripulire gli angoli di Thiene da spacciatori e compagnia bella.

I numeri 
Non solo quelli delle massicce operazioni antidroga condotte dal Comando di via Rasa, ma anche i circa 2mila verbali in più che gli agenti della polizia locale hanno staccato a Thiene lo scorso anno. Circa la metà in più del precedente.

Nel 2018, infatti, la polizia locale di Thiene ha avuto il suo bel daffare a sanzionare chi non solo non  rispetta  il codice della strada, ma anche il regolamento comunale. Il tutto portando dunque un maggiore introito nelle casse comunali. Ma sembra che questo non basti a Casarotto.

Ha cercato poi il sindaco Casarotto di specificare che, se a Thiene la polizia locale piace più calarsi nelle vesti di investigatori, “è perché non vogliono fare le multe per non litigare coi cittadini, che spesso li offendono”. Plausibile certo, anche perché spesso e volentieri il rispetto per una divisa viene calpestato in ogni sede. Anche dal pusher del momento, o dal ragazzino beccato a fare casino in luogo pubblico. Non solo quindi dagli automobilisti, o ciclisti, indisciplinati.

Lascia comunque di stucco quanto detto dal primo cittadino di Thiene, a mo’ di risposta alle problematiche lamentate da Rozzampia. Nello specifico “una mancata attenzione da parte dei vigili a chi sfreccia in via Ca’ Orecchiona, in barba ai limiti di velocità”. Oppure a quei camionisti che, dribblando un divieto di sosta, lasciano fermo a motore acceso lungo il ciglio stradale il proprio mezzo  per andare al bar ‘4 Strade’. “Per il cambio della segnaletica la competenza è della Provincia- ha replicato il sindaco – E come Comune abbiamo già provveduto a scrivere a Vi.abilità”.

Sindaco:”Non vogliono la rogna della multa”
La battuta del sindaco resta comunque infelice, perché gettata lì senza entrare nel merito. La “rogna” di una multa, che il vigile vuole evitare come detto da Casarotto, assume contorni penali col decreto Minniti, del 2017. Norme nuove che hanno cassato le multe a sorpresa, aprendo la strada alle contestazioni degli automobilisti. Regole che fiondano, chi indossa una divisa, in una denuncia per abuso d’ufficio. E, nel caso di un vigile di Thiene, si dovrebbe difendere da solo. Affrontando la battaglia giudiziaria senza alcun aiuto da parte del suo datore di lavoro, ossia il Comune che non gli garantisce la tutela legale.


Botte piena e moglie ubriaca?
Non è finita. Tornando sulla questione che i vigili di Thiene dovrebbero fare più controlli, il Codice della Strada parla chiaro. Non spetta a loro in via principale farlo. Lo dice l’articolo 12 che stila una sorta di graduatoria, mettendoli al 6° posto. Prima di loro dovrebbero muoversi la Polizia Stradale, poi la Polizia di Stato, i Carabinieri, la Guardia di Finanza e la Polizia Provinciale.
A Thiene, invece, il controllo è sempre e comunque coperto dai vigili. Ma c’è di più. La totalità del territorio thienese non si presta al fermare in sicurezza le auto in corsa. Mancano gli spazi sufficienti, manca la segnaletica idonea ed ‘una paletta ed un alt’ da parte di un vigile diverrebbe illegale. E se il controllo dovesse causare un incidente, al Comando di Polizia Locale arriverebbe anche la richiesta dei danni.

Tutto questo per dire che, nonostante tutto, a Thiene la polizia locale lavora e molto. In misura di un boom di multe, ‘grazie’ proprio a quei vigili bistrattati dal sindaco. Forse il sindaco Casarotto dovrebbe tornare a rivedere i dati ed i soldi arrivati in cassa coi verbali. Ed essere soddisfatto in quanto amministratore di una città che, anche grazie alla presenza di Scarpellini e dei suoi uomini, può considerarsi un”oasi felice’, rispetto a comuni vicini, di pari o maggiore grandezza, alle prese con seri problemi di criminalità oltre che dei furbetti della strada.

Paola Viero

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