“Ho paura che acquistare al centro di Thiene sia ormai cosa per ricchi”. Esordisce così M.S., una nostra lettrice thienese che preferisce mettere solo le sue iniziali per paura del linciaggio tipico dei social quando un argomento divide l’opinione pubblica e sulla rete i toni non sono sempre “morbidi”.  Nella sua mail spiega, con tanto di foto e scontrino, il perché del suo disappunto per aver scelto un negozio del centro ed aver trovato il conto più salato del previsto.
“Sono dispiaciuta e un po’ arrabbiata, perché sono thienese e vedo che alcuni negozi del centro sparano prezzi a mio avviso assurdi. Vi ho allegato lo scontrino dell’acquisto di due prodotti in un panificio del centro. Sono andata a comperare una bustina di formaggio grattugiato e una confezione di pancetta affumicata per il pranzo. Ho portato con me solo cinque euro, pensando che sarebbero bastati, visto che spesso in quel negozio ‘non funziona il bancomat’. Ma alla vista dei prezzi non ci potevo credere: ben 3.40€ per il formaggio grattugiato 100gr e 2.40€ per la confezione di pancetta. Non mi ha sorpreso tanto il prezzo della pancetta quanto quello del formaggio grattugiato! Sono andata dalla commessa per chiederle se fosse un errore e mi ha risposto: “Eh no signora, il prezzo è giusto. Se va al Tosano lo trova a meno perché loro ne comprano a valanghe, noi dobbiamo mettere il prezzo finale che ci arriva ed è questo.” Allora io mi chiedo, la gente non ha tutti i torti quando sceglie il supermercato rispetto alla bottega del centro, non ha tutti i torti quando evita i negozi in centro perché costa tutto il triplo. E poi ci criticano quando andiamo al Tosano o al discount. Posso capire un capo di sartoria fatto a mano, posso capire della carne dal macellaio che preferirei se cerco la qualità rispetto al supermercato, ma pagare quasi il triplo un pacchetto di formaggio grattugiato no, credo proprio che abbiamo superato il limite e che, con il fatto che il negoziante possa fare il prezzo che vuole, non c’è più controllo e rispetto. Sono andata al mercato lunedì e il siciliano non solo mi ha fatto pagare meno arrotondando in difetto, ma ha anche aggiunto della frutta in omaggio. Tutto con regolare scontrino, sia chiaro. Ovviamente da questa persona tornerò. Quindi chiedo, comprare al centro è per ricchi? ”.

La risposta di Confcommercio Thiene
A risponderle è stato il Presidente del Centro Storico di Thiene Fabio Zardo che ha affermato: “Non generalizziamo. Credo che il singolo episodio non debba andare ad influire su quelle che sono le dinamiche di un centro storico perché è importante mantenere un certo servizio all’interno della comunità. Per questo singolo episodio, credo che la commessa avrebbe potuto rispondere con toni più diplomatici, è sicuramente importante far diventare professionali i propri collaboratori ma non è così per tutti. Nel nostro centro c’è una certa attenzione al cliente, al servizio, ci sono molte botteghe eccellenti ed episodi di questo genere passano il messaggio che i negozi del centro sono poco professionali. Non è così, questa attività ne pagherà le conseguenze perché questa cliente difficilmente tornerà ad acquistare lì, è importante mantenere un certo tatto commerciale che loro a quanto pare non hanno avuto. Ritengo utile, per casi singoli come questo, rivedere il rapporto con la clientela, e che ci sia un’attenzione più accurata per certi prezzi che magari dovrebbero essere rivisti. E’ chiaro che la carne di Lobba non è quella del supermercato, se si sceglie questa macelleria è perché si cerca qualità e servizio e quindi si è disposti a pagarla di più. Stessa cosa per l’affettato ad esempio di Faccini, che oltre alla qualità aggiunge anche un certo servizio al cliente.”.

Il Direttore di Confcommercio Thiene, Sergio Terzo, ha analizzato la vicenda in modo più approfondito, ponendo l’attenzione sull’acquisto consapevole dell’utente finale: “Questo scontrino non mi sorprende. Puntualizzerei due cose: Non è un problema dei negozi del centro rispetto ad altri, è un problema del piccolo rispetto al grande. Se la signora anziché a Thiene fosse andata in centro a Zugliano piuttosto che a Breganze, probabilmente i prezzi sarebbero stati allineati. Da questo punto di vista, non è che i negozi del centro soffrano in modo particolare la concorrenza con la grande distribuzione, è il problema fra dettagliante e il super o ipermercato. Dall’altro lato, è anche significativo che l’esempio riguardi due prodotti su cui il piccolo non vincerà mai, perché è un prodotto confezionato e di grande distribuzione che lo si trova anche al supermercato. In questo caso vince il prezzo. In questo caso chi acquista dovrebbe essere consapevole del fatto che, se ad esempio vado in un panificio, avrò un buon rapporto qualità-prezzo rispetto al suo prodotto di produzione o comunque al suo core business. Se all’interno faccio trovare un prodotto della grande distribuzione come il formaggio grattugiato, devo sapere che quello è un servizio aggiuntivo che l’attività mette a disposizione. Non ne acquisterà bancali che verranno, bene o male, venduti tutti, ne acquisterà magari una scatola e su quella sceglie il prezzo. Allo stesso modo il suo prodotto in un negozio che ha un altra tipologia di vendita, se lo troverò, lo troverò ad un prezzo meno competitivo. Inoltre c’è il servizio, dal negoziante puoi sentirti consigliato, puoi avere un saluto in più ed è quello che talvolta premia con il ritorno del cliente. Spesso il negozio di vicinato viene visto come quello che ‘salva’ perché ‘mancano due cose’. A quel punto non si prende l’auto e si va al supermercato a fare fila per ‘due cose’. Si sceglie il negozio in centro.”

Laura San Brunone

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