La notizia che la Corte Costituzionale stabilisce che a pagare l’integrazione delle rette, per i propri cari gravemente non autosufficienti e ricoverati nelle RSA, siano i famigliari e non i comuni ha messo sul piede di guerra il dipartimento Sociale, Sanità e Disabilità di Rifondazione Comunista. A lanciare un accorato appello all’Anci-Veneto è la responsabile Antonella Zarantonello, che esprime indignazione per la grave situazione che va a colpire, tanto per cambiare, le fasce più deboli e indifese della popolazione.

 

‘Questa sentenza stravolge le sentenze del Tar Veneto che obbligava a pagare l’integrazione i Comuni valutando la situazione economica del solo assistito e non di tutto il nucleo famigliare – spiega Zarantonello – . Leggiamo inoltre che il presidente di Anci Veneto, ha inoltrato immediatamente la comunicazione a tutti i suoi colleghi sindaci, informando anche il presidente del Consiglio del Veneto Clodovaldo Ruffato, e l’assessore Regionale al sociale, Remo Sernagiotto. Anche noi di Rifondazione Comunista, ci rivolgiamo al consiglio regionale, ai sindaci del Veneto, e agli assessori al sociale, e chiediamo come si possono mettere ancora più in crisi le famiglie costringendo i famigliari, soprattutto le donne, a rinunciare al lavoro retribuito, per occuparsi dei loro cari gravemente non autosufficienti. Come spesso accade tocca alle donne un compito di assistenza che dovrebbe essere della sanità pubblica, penalizzandole, costringendole a rinunciare alla vita sociale e a perdere il loro posto di lavoro. Di sicuro la spinta per questa sentenza è stata portata avanti da parte Associazione dei Comuni e dai sindaci che ne fanno parte – continua la rappresentante di Rifondazione comunista – . Sappiamo come sono disastrati i conti dei comuni veneti e ne prendiamo atto, ma non condividiamo la loro scelta di tagliare sul sociale, non pagando l’integrazione delle rette a chi spetta per legge. Casomai la legge va rafforzata in favore delle famiglie sempre più povere e non delle istituzioni’.

Zarantonello conclude: ‘ L’Anci rifletta che questa situazione che si sta creando porterà ad una maggiore situazione di povertà anche per i Comuni, poiché tutto quello che crea povertà nelle famiglie si ritorce poi inevitabilmente sulle spalle delle amministrazioni’.

di Redazione Thiene on line

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