Moreno Marsetti, giovane assessore alla Sicurezza del comune di Malo non ci sta all’etichetta che è stata data al proprio paese, che tutto è tranne che ‘intollerante’ come qualcuno vuole dipingerlo. A diversi giorni dalla salata multa da 600 euro a quattro genitori puniti perchè i loro figli giocavano al parco di via Maroncelli, il polverone mediatico è ancora nell’aria e anche ieri mattina, le locandine dei più importanti quotidiani locali, dedicavano ampio spazio alla vicenda, che ha spaccato in due l’opinione degli abitanti dell’Alto Vicentino. Con il Comune di Malo in mezzo, che ora ha deciso che i soldi delle multe saranno destinati alla realizzazione di recinzioni per il calcio dei più piccoli.
‘Gli amministratori di Malo sono persone disponibili al dialogo – ha spiegato Moreno Marsetti – io per primo, ho incontrato uno dei genitori multati con cui abbiamo avuto un confronto molto costruttivo per il bene della collettività’.

Assessore Marsetti, non trova che quella multa sia stata un pò eccessiva?

Se mi metto nei panni dei genitori, le dico di si. E’ chiaro che 150 euro per dei calci ad un pallone sembrano esagerati, ma occorre conoscere il contesto in cui sono scattate quelle sanzioni. Di lamentele da parte degli abitanti della zona di via Maroncelli ne erano arrivate diverse e per ben tre volte, i vigili avevano cercato di fare capire che esiste un regolamento che parla chiaro: non si può giocare a pallone nei parchi pubblici.

Nadia FochesatoQuindi, Lei difende i vigili senza se e senza ma?

Certo che si. I bambini in questione erano già stati ammoniti verbalmente e avvisati. Gli agenti sono dei pubblici ufficiali che hanno il dovere di intervenire e fare applicare le regole se ci sono segnalazioni.

Sa che si tratta di bambini dell’età che va dai 5 agli 8 anni, non si poteva chiudere un occhio?
Assolutamente no. Io amo i bambini e chi mi conosce sa che in loro difesa ho lottato contro il tempio crematorio. Ma qui si tratta di educazione ed è giusto che anche ai più piccoli venga insegnato quanto impone il vivere civile, iniziando dalle piccole cose. Saranno senza dubbio degli adulti migliori.

Non crede che quaesta vicenda sia stata gestita un pò maldestramente a livello mediatico, con la stampa nazionale che ha fatto apparire il comune di Malo come un ‘paese intollerante’?

Ho preferito stare in silenzio fino ad ora per rispetto del sindaco Paola Lain che ha gestito la vicenda con i giornalisti sin dalle prime battute, ma come assessore alla Sicurezza mi sento di dire ai cittadini che sono aperto a qualsiasi tipo di dialogo, di rivedere quello che magari non va bene. Di parlare. E’ questo il dovere di un amministratore. Io ascolto la gente, l’ho sempre fatto e continuerò a farlo. Vorrei però che non passassero messaggi sbagliati…

Cioè? Dica pure…

Conosco le forze dell’ordine del nostro territorio, la nostra Polizia Locale. Vorrei che ci fosse rispetto per chi opera giorno e notte per la tutela della sicurezza dei cittadini. Vorrei che non venissero dipinti come delle figure di cui aver timore. Tutt’altro, i nostri poliziotti, con il comandante Nadia Fochesato in testa, sono persone preparate e umane. Occorre comprendere il loro ruolo, averne rispetto altrimenti ci sarebbe totale anarchia.

N.B.

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