Hanno deciso di aprire le porte della moschea di Thiene, hanno invitato le autorità istituzionali, i parroci e anche i giornalisti, da cui si sono lasciati intervistare e fotografare anche durante l’ ‘intimità’ della loro preghiera ad Allah. Erano decine e decine in quel luogo per loro sacro, dove hanno voluto suggellare il loro legame con la cittadina che li ospita, dove hanno ribadito a gran voce che vogliono integrarsi nel rispetto delle regole civili, della convivenza e della libertà di religione.

20151127_130228_resizedI musulmani di Thiene  hanno voluto aprire le porte a chi è andato a vedere da vicino una realtà della quale troppo spesso si parla con superficialità. Perchè giudicare e parlare di tutto quello che non si conosce è da superficiali oltre che da ignoranti. Per questo le principali testate giornalistiche hanno voluto mettere piede, togliendo le scarpe in segno di rispetto per quell’ospitalità, dentro la moschea di via Rosario, dove sorrisi e voglia di farsi conoscere regnava padrona.

‘Noi oggi vogliamo consolidare il rapporto con la città di Thiene in nome della pace e soprattutto dopo i fatti di Parigi che ci hanno colpiti – ha esordito Kamel Laiachi, leader veneto della comunità musulmana – temiamo che quanto accaduto generi divisioni all’interno di una comunità dove invece, occorre dialogare. Sentiamo il bisogno di chiarire la nostra posizione perchè sia chiara e responsabile. Condanniamo duramente chi ha ucciso a Parigi delle vittime innocenti. Ripudiamo la violenza e preghiamo Allah perchè tolga le armi dalle mani di questi terroristiche non hanno nulla a che fare con noi. Il Corano dice chiaramente che la vita è sacra. Chi procura la morte scatena l’ira di Dio’.
20151127_123756_resizedDopo aver dato il benvenuto ai presenti che hanno affollato la moschea thienese, decine e decine di fedeli si sono raccolti in preghiera lasciando assistere gli ospiti alla loro supplica ad Allah, dio che non vuole che la pace.
Se qualcuno in questi giorni, si era interrogato sulla posizione della comunità musulmana rispetto ai fatti di Parigi, oggi ha avuto la certezza della volontà degli islamici thienesi che c’è condanna per gli autori della strage francese. La comunità thienese non ha dubbi nel prendere le distanze da quei terroristi. Anzi, è stato dichiarato forte che quegli assassini sono degli estremisti lontani dal Corano in cui crede chi ha deciso di combattere contro chi semina odio. ‘Il nostro è un vero e proprio impegno nella lotta a chi diffonde la cultura della morte. Oggi siamo qui per dirvi che siamo al servizio della pace e che tutti insieme, scavalcando le diversità religiose, possiamo sconfiggere il male’.
Presente all’incontro alla moschea il sindaco Gianni Casarotto, che ha ringraziato per l’invito ed ha sottolineato, alla presenza della comunità cattolica di Thiene rappresentata da Don Massimo Toniolo, quanto sia importante la crescita di una comunità dove devono convivere le diversità nel rispetto delle regole e del proprio credo. E il fatto che ci fosse Don Toniolo, oggi, è stato il simbolo di quella libertà religiosa che spesso viene offuscata da chi diffonde menzogne e disinformazione per mettere l’uno contro l’altro.
20151127_131145_resized‘Il nostro rapporto con la Chiesa Cattolica è basato sul reciproco rispetto, come non è vero che discriminiamo le donne. Non sono qui con noi in questo momento – ha tenuto a precisare Hassan El Meknassi – perchè a quest’ora vanno a prendere i bambini a scuola’.

E sempre alle donne è stato dedicato un pensiero durante la ‘predica’ di Kamel Laiachi. ‘Mercoledì scorso, è stata la giornata di sensibilizzazione sul tema della violenza sulle donne, che noi ripudiamo. E’ vero che spesso, si sente parlare di episodi di maltrattamenti all’interno delle quattro mura domestiche di famiglie musulmane. Famiglie distrutte da questi drammi sui quali occorre lavorare perchè emerga il disagio che deve essere intercettato prima che sopraggiunga la violenza’.

Natalia Bandiera

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