Scatta oggi il regalo che 608 parlamentari  si sono fatti alla faccia degli italiani.

Si perché nonostante le mille balle blu che da anni lorsignori deputati e senatori, ci raccontano sulla lotta ai vitalizi, sul taglio degli stipendi e quant’altro per raccattare voti, la speranza di tutti è che tutti prendano parte al gioco purchè non si rompa.

Per carità, ad onor del vero, qualcosa è cambiato, negli ultimi anni. Dal 2012 Il sistema è passato da retributivo a contributivo. I neo eletti non percepiranno più pensioni da oltre 3000 euro al mese al compimento dei 50 anni, ne percepiranno circa mille al compimento dei 65 o dei 60 nel caso di due legislature.

Il fatto è che a quei 1000 euro dopo meno di 5 anni di lavoro, non vuole rinunciare nessuno. I 5 Stelle dicono che studieranno un metodo per rinunciarvi nel momento della maturazione, praticamente, per molti fra 30 o 40 anni (l’odore della presa in giro è forte).

Tutti danno la colpa agli altri. Il trucco di presentare proposte di legge ognuna con qualche virgola o parolina diversa tra i partiti, funziona sempre. Ogni gruppo parlamentare può sempre dire di aver votato per la propria proposta perché la riteneva migliore delle altre. E non avendo nessun partito la maggioranza assoluta, la garanzia della pensione è salva!

Ed ogni Onorevole (tutti nessuno escluso) può tornare con la sua faccia di tolla ai suoi elettori dicendo che c’ha provato, ma che i cattivoni ladroni (sempre gli altri) hanno votato contro.

Eppure, specialmente i deputati più giovani, quelli con il tono di voce più alto, quelli “anticasta” lo sapevano che non si sarebbe mai votata una legge per abolire il vitalizio. La proposta Richetti, per il taglio dei vitalizi già maturati (quelli da oltre 3000 euro per capirci) quella sulla quale tutto dovevano essere d’accordo, giace ben nascosta in qualche cassetto del Senato.

La verità è che anziché perdere tempo a varare una legge che persegue il reato di apologia del fascismo, gli ignorantoni che siedono in parlamento avessero studiato la storia, avrebbero potuto imparare il metodo per rinunciare ai vitalizi.

Nel 1955 un deputato missino, dichiaratamente fascista (l’unico nella storia della repubblica) Enrico Endrich, si dimise dal deputato per protestare proprio contro la legge che istituiva il vitalizio.

Se i 5 stelle si fossero dimessi in massa la settimana scorsa, la legislatura per qualche mese, non avrebbe subito particolari sconquassi (ne hanno già procurati troppi) e tutti i grillini non avrebbero maturato la pensione.

Era semplice!!! Tutto il resto sono mille balle blu!

Jimmy Greselin

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