‘Non ho tradito i veneti, è stata un’operazione difficile per salvare la Pedemontana Veneta. Proprio come quella eseguita chirurgicamente da un medico che deve salvare la vita umana in sala operatoria’. Sono le parole con cui il governatore del Veneto più amato dagli italiani ha esordito nell’intervista rilasciata stamani alla giornalista Sabrina Tomè de Il Mattino di Padova.

‘Sono stato costretto a tassare i veneti, non è un tradimento – ha spiegato Zaia, che in questi giorni è finito sotto l’attacco di chi non ha digerito l’addizionale Irpef che servirà per la realizzazione della Pedemontana Veneta. ‘ Ma solo per i redditi superiori ai 28mila euro annui. Un sacrificio che ci permetterà di completare un cantiere da oltre 2 miliardi. Se non avessi fatto così, l’opera sarebbe morta e l’imprenditoria ha bisogno di vivere, le strade efficienti sono fondamentali per l’economia’.
In sostanza, Zaia cerca di fare capire come fosse necessario quanto accadrà nel 2019, quando verrà reintrodotta l’addizionale regionale Irpef.

Pedemontana‘Non è un addizionale coram populo: su 2 milioni 668 mila 997 contribuenti va a pesare solo sulla parte alta e altissima, circa 120 mila persone – sottolinea il presidente Zaia su Il Mattino di Padova – La fascia intermedia paga 3 euro al mese; le fasce deboli e quindi pensionati, casalinghe e lavoratori non saranno toccati’.
L’intervista si conclude con una domanda diretta a Zaia al quale viene chiesto se, tornando indietro, rifarebbe la Pedemontana. ‘E’ stata voluta dalla popolazione e si tratta di un progetto di tutti i partiti. Grazie alla Pedemontana si ridurranno di 2/3 i tempi di percorrenza.

Sandonà: ‘Chi è contro il closing proposto da Zaia in realtà non vuole nessuna soluzione”

Sp Pedemontana“La proposta presentata dal Presidente Zaia nel corso dell’ultima seduta del Consiglio regionale ha posto una linea di demarcazione netta tra chi vuole lasciare un’opera incompiuta e chi invece la vuole terminare”.
Lo afferma, in una nota, il consigliere regionale del Gruppo Zaia Presidente Luciano Sandonà, “a margine dei lavori delle Commissioni consiliari che a Palazzo Ferro-Fini hanno esaminato la proposta della Giunta regionale sul closing del progetto Pedemontana, illustrata dal Presidente Zaia nel corso della seduta del Consiglio regionale del 7 marzo us”.
“Abbiamo finalmente una proposta concreta di closing finanziario e di chiusura del cantiere della Pedemontana Veneta – afferma Sandonà – la più importante opera pubblica che in questo momento è in fase di realizzazione in Italia. Con la soluzione prospettata dal Governatore, abbasseremo i pedaggi autostradali nella misura del 23% per i veicoli leggeri e del 16% per i veicoli pesanti: di conseguenza, diventa appetibile la percorrenza di questa arteria perché gli utenti la pagheranno meno”.
“Inoltre – continua l’esponente del Gruppo Zaia Presidente – grazie al closing saranno eliminati dagli accordi ulteriori elementi di incertezza che avrebbero comportato maggiori oneri a carico della Regione; solo per fare un esempio: se ci fosse stato un numero di veicoli inferiore alle previsioni, la Regione avrebbe dovuto immettere ulteriori risorse, peraltro non determinabili, a scapito dei cittadini”.
“Inoltre – osserva il consigliere regionale – con l’approvazione del closing, il progetto diventa ‘bancabile’, ovvero torna ad essere appetibile per altri finanziatori. In estrema sintesi, con il via libera che arriverà dal Consiglio, abbiamo tre certezze: la conclusione dei lavori, il pagamento alle imprese impegnate nella realizzazione dell’arteria e le risorse pari a 300 milioni di euro, che saranno messe a disposizione degli espropriati”.
“Un altro vantaggio – sottolinea Sandonà – consiste nella possibilità che, in caso di volumi di traffico maggiori rispetto alle previsioni, e grazie all’incasso dei pedaggi da parte della Regione, si formi un tesoretto a disposizione della Regione stessa per finanziare opere pubbliche”.
“Quindi – conclude Luciano Sandonà – è evidente come il Presidente Zaia, dinanzi ad un problema, abbia proposto una soluzione, con buona pace delle minoranze, dalle quali non ci aspettiamo solo ‘no’ ma un’eventuale proposta alternativa che ristori imprese ed espropriati, che da tempo attendono risposte concrete e definitive. Preciso, altresì, che chi ora ci muove delle critiche, recentemente ha sostenuto governi che, negli ultimi sette anni, hanno applicato alla Regione del Veneto tagli pari ad 1 miliardo e 62 milioni di euro”.

guadagniniGuadagnini-Rizzotto-Barison: ‘Unica via percorribile per progetto rapido’

“Con delusione – spiegano i consiglieri della Maggioranza Massimiliano Barison (Forza Italia), Antonio Guadagnini (Siamo Veneto) e Silvia Rizzotto (Gruppo Zaia Presidente)  – abbiamo verificato come le minoranze abbiano agito con ostruzionismo strumentale, senza avanzare, ancora una volta, nessuna proposta alternativa”.
“Il loro intento – continuano i consiglieri – è quello bloccare l’opera e non di ricercare soluzioni alternative che permettano la conclusione di un’arteria fondamentale per il nostro tessuto economico e produttivo. A loro, evidentemente, interessa solo alimentare la polemica, ma questa non serve. Li invitiamo, invece, a fare proposte costruttive, altrimenti prenderemo atto che l’unico progetto sostenibile è quello presentato dalla Giunta regionale”.
“L’unica progettualità funzionale alla conclusione dell’opera in tempi rapidi – affermano Silvia Rizzotto, Massimiliano Barison e Antonio Guadagnini – è quella presentata in aula consiliare dal Presidente Luca Zaia, mentre tutto il resto sono inutili e dannose perdite di tempo”.

 

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