E’ stato approvato il primo bilancio della neonata Unione Montana Pasubio-Alto Vicentino. Approvato a dire il vero con qualche polemica da parte del Pd di Schio che, convocato in consiglio pochi giorni prima dell’incontro, non ha ritenuto sufficienti 5 giorni d’anticipo per preparare un intervento con proposte all’altezza di “un argomento delicato come il bilancio dell’Ente” e ha pertanto ritenuto opportuno astenersi dal voto.

Ma la Giunta ha ritenuto fosse il caso di andare avanti con i lavori. “Il bilancio è stato costruito con una proiezione diretta su quello che erano i dati della precedente Comunità Montana – ha spiegato il presidente Valter Orsi – Il bilancio sarà poi soggetto a variazioni in base alle deleghe affidate e alle competenze stesse dell’Unione Montana”.

Un Ente che ha appena visto la luce e non è ancora definito nelle sue funzioni, anche se il suo scopo è stato ben delineato. “L’Unione Montana si occupa principalmente della programmazione del territorio per fare tutela e promozione dello stesso – ha sottolineato Orsi – Ci occuperemo anche di costruire l’Ente inserendovi del personale e stabilendo ufficialmente le funzioni e gli incarichi”.

Vista la nuova nascita dell’Unione Montana e la conseguente mancanza di dati storici sui quali costruire un programma per il prossimo futuro, Presidente, Assessori e Consiglieri si sono detti d’accordo sul tenere aperte le possibilità di variazioni a seconda dei cambiamenti in corso di lavoro. “Un bilancio di previsione non è un atto di forza né un atto definitivo”, ha commentato Andrea Cecchellero, consigliere e sindaco di Posina, a cui ha fatto eco Mosè Squarzon, consigliere e Sindaco di Monte di Malo che ha invitato l’opposizione a placare i toni concentrandosi nel fare un lavoro costruttivo.

La protesta di Giovanni Battistella, capogruppo del Pd e consigliere in Comune e nell’Unione Montana, voleva aprire un contrasto diretto di vedute con il Sindaco e Presidente Valter Orsi che, a dire di Battistella, “preso dalla sindrome di efficienza e dalla voglia di spingere con le decisioni saltando il processo partecipativo, ci costringe a dover affrontare le questioni quando esplodono i casi. In questo caso – ha continuato – non sappiamo ancora niente in merito alla revisione dei regolamenti che dovrebbero normare il funzionamento dell’Unione Montana e dei suoi organi (ad oggi non si sa ancora come presentare Giovanni Battistellaemendamenti ai punti che sono in discussione o come proporre nuovi argomenti che possano essere valutati dall’assemblea). Ma ancora più importante – ha messo in evidenza – è la questione che riguarda le famose linee di indirizzo che la neo-nata Unione Montana vuole perseguire. La domanda che mi pongo è: vogliamo che il consiglio dell’Unione Montana sia solo un organo che avvalla le decisioni prese in precedenza nella giunta dei Sindaci oppure vogliamo che i membri del consiglio possano dare un contributo concreto rendendo la loro presenza non solo dettata da prescrizioni normative? Troppo spesso siamo chiamati a svolgere un ruolo di semplice passaggio formale in Consiglio per avvallare le proposte presentate dall’organo amministrativo, dimenticando che solo attraverso un confronto vero sui contenuti e sui temi si potrebbero raggiungere risultati veri e maggiormente vicini ai bisogni dei cittadini. A questo punto – ha concluso – se l’Unione Montana basa la sua nascita in tutto e per tutto sulla Comunità Montana perché si è intrapresa la strada della Unione Montana, se poi questa non è altro che una Comunità Montana che ha cambiato il proprio nome?”.

Dopo aver preso atto della posizione di Giovanni Battistella e del suo gruppo, i presenti all’incontro hanno comunque approvato il bilancio e la seduta e accolto di buon grado il primo progetto concreto che coinvolge la neonata Unione Montana. Confartigianato ha infatti proposto uno studio di fattibilità che riguarda biomasse ed energie rinnovabili. Il progetto mette in evidenza l’utilizzo del legno per fini energetici. A tale proposito, i Sindaci dell’Unione, tutti a conoscenza dell’importanza della manutenzione del bosco per salvaguardare l’ambiente montano, hanno confermato che solo la cura del territorio e l’utilizzo dei boschi salvaguardano la montagna.

Anna Bianchini

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