Il tar del Veneto ha detto ‘no’ ad una sala da gioco di Schio che voleva tenere aperto oltre l’orario consentito dalla legge.

E’ da poco in vigore infatti la limitazione d’orario per le sale gioco con apertura consentita solamente dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 22. Lo scopo di tale limitazione è contrastare la sempre più dilagante ‘patologia’ della ludopatia, meglio conosciuta come la ‘malattia del gioco d’azzardo’.

Su richiesta del Sindaco di Schio e in accordo con altri Comuni, anche la città ha potuto adottare la nuova norma ma evidentemente qualche gestore di sale da gioco non è dato per vinto e ha chiesto al tar di intervenire a suo favore.

Il tribunale Regionale però ha risposto con un secco ‘no’.

I limiti orari sono infatti visti come necessari per tentare di arginare il più possibile comportamenti patologici legati alla ludopatia. E’ risaputo infatti che ci siano padri di famiglia che per tentare la fortuna esauriscono lo stipendio appena dopo averlo preso ed esistono addirittura casi in cui persone che usufruiscano del sussidio sociale se lo ‘brucino’ alle slot machine o ai ‘gratta e vinci’ per vedere se la buona sorte bussa alla loro porta.

E’ stata quindi bocciata dal Tar di Venezia la richiesta di un esercente di Schio contro l’ordinanza sindacale che limita gli orari di apertura dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 22.

“Il provvedimento è scaturito a seguito di una indagine sulla realtà sociale del territorio svolta dall’Unità Locale Socio Sanitaria – si legge nella sentenza della Terza sezione – da cui emerge il costante aumento delle persone che necessitano di assistenza per patologie legate alla ludopatia, che coinvolgono non solo la singola persona, ma anche tutta la famiglia, con evidenti e inevitabili ripercussioni sulla comunità locale, dei cui bisogni,  Sindaco e Comune devono farsi carico”.

Il provvedimenti restrittivo non si tocca quindi e, anche se sicuramente non basterà a risolvere il problema, servirà quantomeno da segnale di buon senso.

Rimane un’altra questione pericolosa, soprattutto per le fasce più giovani, perché se da un lato l’accesso fisico alla sala da gioco viene limitato con apposite fasce orarie, è altrettanto vero che è facilmente sostituibile da parte della clientela più giovane mediante l’accesso  virtuale ai siti informatici.

Ti è piaciuto questo articolo? Condividilo su:
Stampa questa notizia