Erica Cimenti sta bene. E’ finalmente ufficiale e anche se il motivo del suo arresto cardiaco non è stato ancora chiarito, il padre Alberto se la sente di tirare un sospiro di sollievo.

La sua Erica era crollata a terra senza vita a Thiene durante la festa di Carnevale e in quel momento, anche la vita di Alberto Cimenti si era fermata. 

E’ stato un attimo, un brutto scherzo del destino che ha voluto mettere alla prova sia il cuore di una ventenne che  aveva solo voglia di divertirsi sia quello di suo padre, che ha visto la figlia cadere senza sensi e ha immediatamente capito che cosa stava succedendo.

Un attimo che nessun genitore immagina di essere in grado di reggere e che Alberto ha vissuto con paura e consapevolezza, accettando di buon grado di farsi da parte per lasciare la sua bambina nelle mani di quella schiera di soccorritori che si sono attivati in un batter d’occhio e hanno riportato in vita la giovane.

 

Alberto Cimenti, come sta sua figlia Erica?

Si  è ripresa bene e per fortuna non ha avuto nessuna conseguenza. In una situazione così, oltre ad aver rischiato la vita, avrebbe potuto riportare danni permanenti. Quello che è successo l’ha messa a dura prova, ma lei ha reagito bene e possiamo dire che ne è uscita.

Che cosa ha fermato il cuore di Erica?

Non si sa ancora. Gli accertamenti sono ancora in corso e speriamo che si trovi la causa in modo da verificare se ci sono rischi di ricadute. Il primario di cardiochirurgia ha detto che sono episodi rari, ma che possono succedere. Quello che è capitato a mia figlia è una fenomenologia all’attenzione dei cardiologi.

Erica ha capito cosa stava succedendo?

No, lei non ha nessun ricordo di quel momento e dei 3 giorni seguenti. E’ rimasta in coma e il suo cervello non ha assorbito l’accaduto. Era incredula, sbalordita, quando le è stato spiegato che cos’era successo. Non so dire se sia meglio così o peggio. Abbiamo affrontato una situazione nuova, in cui è difficile capire cosa sia positivo e cosa negativo. Il fatto che lei ora stia bene, però è chiaro che è positivo.

Invece lei, il padre di Erica, ha capito tutto….

Sì, io ho capito. Ho visto Erica morta. Lei era già dall’altra parte del tunnel. Poi i soccorritori, per i quali non avrò mai sufficienti parole di ringraziamento, sono intervenuti e me l’hanno riportata. Mentre la guardavo senza vita mi sono sentito totalmente impotente, la vita si è fermata anche per me e sono rimasto bloccato, travolto dalla realtà.

E poi che cosa ha  fatto?

Ho preso coscienza dell’accaduto. Ho realizzato che Erica era ancora viva, ma che non era fuori pericolo. Ho pregato tanto e forte, perché nelle mie mani non c’era altro, solo un fortissimo bisogno di pregare.

Mai come in questo caso i soccorsi sono stati provvidenziali.

Assolutamente. Medici, paramedici, volontari e cittadini. Tutti erano coordinati alla perfezione, si muovevano in modo perfetto e hanno creato le condizioni migliori per salvare Erica.

Adesso va meglio. Vi state riprendendo tutti.

Sì. Prima di tutti Erica, poi anche io, la famiglia e i suoi amici. Ho ricevuto tantissimi messaggi di solidarietà, simpatia e sostegno. Sono  grato a Thiene, ai thienesi e a tutte quelle persone, conoscenti e no, che hanno dimostrato interesse nei confronti di mia figlia.

Non avrò mai abbastanza parole per ringraziare tutti, ma vorrei avere la possibilità di farlo. Grazie a tutti.

Anna Bianchini

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