Le nomine nella Conferenza del Fondo Comuni Confinanti con le Province Autonome di Trento e Bolzano risalgono solo a fine ottobre e come richiesto fin da subito dal presidente Paolo Perenzin (sindaco di Feltre), venerdì c’è stato a Roma l’incontro con il ministro per gli Affari Regionali Francesco Boccia.

A rappresentare l’Alto Vicentino sono i sindaci Roberto Rigoni Stern e Giovanni Sella, rispettivamente primi cittadini di Asiago e Laghi, che hanno affrontato proprio il tema dei fondi dei comuni di confine, “risorse destinate al finanziamento di progetti strategici ed imprescindibili per lo sviluppo della nostra montagna”, come ha commentato Rigoni Stern.

“Un incontro molto tecnico, che si è svolto in un clima sereno, caratterizzato da grande dialogo fra tutti i convenuti e un soprattutto conclusosi con un plauso del ministro al Lavoro”, ha evidenziato Giovanni Sella.

Perenzin aveva richiesto l’incontro per fare il punto della situazione su una serie di tematiche di particolare rilievo che riguardano il fondo nella sua strutturazione e nel suo funzionamento interno, in particolare per quanto riguarda la velocità nei pagamenti ai Comuni, ma anche in relazione ad alcuni eventi futuri di particolare portata.

Al ministro Boccia sono state fatte proposte concrete, mirate allo sviluppo della montagna. In primo luogo è stata sottolineata la necessità di dare seguito alla modifica all’intesa per trasferire i finanziamenti da 500mila euro senza bando, consentendone l’utilizzo di almeno il 10% in parte corrente. Poi è stata evidenziata la necessità di trovare meccanismi di semplificazione nella gestione tecnica dei progetti per le province di Vicenza, Verona e Brescia, concentrando in un solo livello, identificato nella Provincia o nella Regione, gli sportelli tecnici, e trovando il modo per finanziarli adeguatamente in maniera che possano dotarsi di personale dedicato stabilmente incardinato. Fondamentale, secondo i sindaci dei territori, il mantenimento del parere favorevole obbligatorio da parte dei Comuni territorialmente interessati dagli eventuali interventi sovraregionali e la necessità che l’eventuale partecipazione del fondo alle Olimpiadi 2026 sia condivisa con i Comuni. Non ultima, la richiesta di poter aprire il fondo “sistema aree interne” alla possibilità di utilizzarlo anche per servizi oltre che per opere pubbliche.

“Siamo di fronte ad un periodo molto importante, se non decisivo, per lo sviluppo dei nostri territori, sotto molteplici punti di vista – aveva commentato Paolo Perenzin prima dell’incontro – Il Fondo dei Comuni di Confine può rivelarsi uno strumento determinante per far sì che possiamo superare quei gap strutturali che ci hanno a lungo penalizzato e che ancora insistono, a volte, come un freno per lo sviluppo dei nostri territori”.

A.B.

 

 

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