Sembrano volgere al termine le preoccupazioni per il Pronto Soccorso dell’ospedale di Santorso, che grazie a nuove assunzioni deliberate dalla Regione Veneto vedrà presto arrivare oltre dieci nuovi medici in reparto.

Lo ha annunciato questa mattina il governatore Luca Zaia, in una conferenza tenuta a Venezia durante la quale, affiancato dal direttore della Sanità Domenico Mantoan e dall’assessore regionale a Sanità e Sociale Manuela Lanzarin e alla presenza dei direttori generali delle Ulss venete, ha spiegato con numeri alla nome che “Non c’è nessun smantellamento della sanità pubblica a favore del privato”.

Zaia ha sentito la necessità di organizzare un incontro per rassicurare gli utenti, dopo che da tempo “circolano notizie false, che raccontano di un disegno che prevede lo smantellamento della sanità pubblica per darla in gestione ai privati. Un adagio che viene percepito come realtà, ma che non ha nessun fondamento reale”.

Nei 68 ospedali pubblici veneti, 11.500 medici erogano prestazioni sanitarie che, economicamente, ammontano a 80 milioni di euro. Un numero enorme di interventi, molti dei quali complessi, visto che il pubblico trattiene per sé proprio i casi più difficili, lasciando al privato i casi più semplici.

“Certo – ha continuato Zaia – se il pubblico avesse accesso al libero mercato come avviene per il privato, i costi sarebbero inferiori”.

Zaia colpevolizza la burocrazia e fa notare agli utenti che invocano ‘giustizia’, che è proprio la ‘giustizia’ a penalizzare la Regione Veneto e la sanità pubblica.

“La libera professione per i medici è prevista dalla legge nazionale ed è normale che nel privato lo stesso medico non abbia liste d’attesa – ha esordito il governatore, che ha anche spiegato – Le prestazioni nel privato costano meno che nel pubblico perché nel pubblico la burocrazia rallenta il percorso di contrattazione di acquisto dei macchinari, impone mesi di attesa e vieta di accedere a servizi a costi più bassi. Dove non ci sono ladri, la burocrazia fa vittime. Se potessimo muoverci nel libero mercato avremmo costi più bassi e di conseguenza servizi a costi più bassi”.

Zaia nega anche l’accusa rivolta alla Sanità veneta di voler fare business con malati che arrivano da fuori. “In Veneto curiamo tutti a prescindere – ha sottolineato il governatore – E’ una grande balla dire che abbiamo abbandonato la sanità dei veneti per curare e fare business con chi viene da fuori. E’ vero che abbiamo molti pazienti che arrivano da altre regioni, ma di certo non vengono qui per cure di poco conto, come semplici appendiciti o unghie incarnite. In Veneto arrivano i casi più complessi, quelli spesso scartati in altre regioni, ma curare chi viene da fuori non è un business”.

Un altro dato che inorgoglisce Zaia è la percentuale di guarigione tra le donne malate di cancro al seno. “In Veneto il 95% delle donne che hanno un cancro al seno sopravvivono – ha annunciato – Non è così in altre regioni e questo deve farci riflettere, perché non è normale”.

Alla base del risultato ci sarebbero la diagnostica, la ricerca e i grandi investimenti fatti dal comparto sanitario pubblico.

“Il privato non è in grado di gestire la Sanità perché sarebbe diseconomico”

“La Sanità pubblica veneta cura senza guardare il conto – ha spiegato Luca Zaia – Comperiamo attrezzature costosissime senza badare ai costi, per fare ricerca e cure. Il privato non lo fa perché valuta i costi e agisce solo se ha convenienza economica. I macchinari della regione Veneto sono di elevatissima e assoluta qualità. Siamo l’unica regione in Italia che applica tecnologia robotica in tutti gli ospedali hub delle Ulss e nella Ulss Pedemontana lo facciamo a Bassano. Non è assolutamente pensabile che il privato sia in grado di gestire il comparto sanitario, perché per il privato sarebbe diseconomico”.

A spiegare con dati quanto riassunto da Zaia ci ha pensato il direttore generale Domenico Mantoan: “In Veneto nel privato oggi si spende meno rispetto ad 8 anni fa e gli ospedali accreditati sono stati tutti accreditati prima del 1995. Nel pubblico inoltre si è concentrata l’alta complessità, mentre la bassa complessità è stata lasciata al privato. Per quanto riguarda tac e risonanze magnetiche, le tac urgenti vengono fatte nel pubblico mentre nel privato ci sono le risonanze che possono essere fatte su programmazione”.

Il rapporto presentato questa mattina da Mantoan indica che tra il 2010 e il 2018, la spesa complessiva per il privato accreditato è passata da 861 milioni a 808 milioni, pari a 53 milioni in meno e al 6% in meno. Meno 8% al privato per le prestazioni ambulatoriali (264 milioni nel 2018 contro 286 nel 2010). Per quanto riguarda i ricoveri, il privato, tra il 2010 e il 2018, ha subito una contrazione di stanziamenti del 5%, passando da 574 milioni a 544.

Nel 2010, emerge dal rapporto, il Fondo Sanitario Regionale era di 8 miliardi 137 milioni, dei quali 719 milioni per i privati. Nel 2018, il Fondo sanitario Regionale è ammontato a 8 miliardi 913 milioni (+9%) dei quali 634 milioni per i privati (-12%). In Veneto, inoltre, le strutture private accreditate risultano aver contratto la loro attività, riducendola dal 27% (anno 2010) al 16% (anno 2018).

L’intervento di Zaia sull’ospedale di Santorso

Durante la conferenza, Luca Zaia ha voluto dedicare un cenno particolare all’ospedale di Santorso: “Ci hanno accusato di volerlo chiudere, ma secondo voi abbiamo la strategia di affossare un ospedale nuovo? Dei 15 dei medici di Pronto Soccorso assunti per la Ulss 7 tra gli 80 assunti in Regione, oltre 10 andranno a Santorso, per dare risposta alla grave carenza registrata in reparto”.

Anna Bianchini

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