(askanews) – Addio Autonomia? E’ la grande paura della Lega, in Veneto, che scende al 14,7%, con Fratelli d’Italia che la raddoppia, anzi di più, sale al 32,8%. Il presidente della Regione, Luca Zaia, che anche negli ultimi giorni di campagna elettorale aveva posto l’urgenza di approvare l’accordo già concluso con il Governo Draghi come primo atto del prossimo Governo, adesso teme che il Carroccio a livello nazionale non trovi la forza d’imporre questa priorità (tale è ritenuta almeno per il Veneto). Intanto dalla base leghista emergono i malumori sopiti durante la campagna elettorale.

“Il fatto che in Veneto molti nostri vecchi elettori abbiano votato per FdI – afferma Giampaolo Bottacin, assessore regionale della Lega – significa che su questi temi non risultiamo essere più credibili. Di questo bisogna prendere atto. Molti veneti non ci individuano più come il sindacato del nord e del Veneto, i difensori dell’autonomia. Questo ha portato disillusione. Credo che serva una svolta immediata se non vogliamo consegnare anche la Regione a FdI”. La prima svolta è quella di eleggere ‘subito’ i segretari territoriali al posto dei commissari.

Zaia: ” Voti leghisti a Fdi? Porte sono sempre girevoli”

Il 40 per cento dei leghisti passati a Fratelli d’Italia? “Ognuno va dove vuole, vota chi vuole, ci mancherebbe, dopo di che la storia dei partiti ci dice che le porte sono sempre girevoli, sicchè c’è chi entra e chi esce, ne ho viste di tutti i colori in questi anni”. Così Luca Zaia, presidente del Veneto.
“Io ho il massimo rispetto per le idee di tutti e vivo costantemente pensando che devo rappresentare anche i veneti che magari non votano noi, ma mi hanno votato, e sono tanti, oppure non ci votano proprio minimamente ed è giusto che siano rappresentati” conclude.

E sull’autonomia ripete il governatore più amato d’Italia: “Ho detto che l’autonomia vale la messa in discussione di un governo”.
“Ben venga il presidenzialismo, ma non è che dobbiamo aspettare una bicamerale per avere l’autonomia, cioè non è che dobbiamo fare lo scambio dei prigionieri. Noi siamo tutti d’accordo con il presidenzialismo, però in questa fase l’unico progetto che è pronto è l’autonomia” ribadisce. “Noi siamo tre partiti: Forza Italia, Fratelli d’Italia e Lega, che hanno sostenuto convintamente il referendum per l’autonomia cinque anni fa, ad ottobre sono cinque anni. E sarebbe difficile governare a Roma e poi sul territorio non dare l’autonomia. Per l’autonomia, lo ricordo ancora, il progetto è pronto”.

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