“Autonomia sarà sinonimo di efficienza e responsabilità, ma non illudiamoci che ci saranno più soldi. E il governatore Luca Zaia deve informare chiaramente i cittadini su come stanno le cose”.

Sull’autonomia del Veneto, che a breve finirà in Consiglio dei Ministri e poi alle Camere per approvazione, interviene anche Stefano Fracasso, capogruppo consigliare del Pd in Regione. E lo fa con gli stessi toni che utilizzava durante la campagna referendaria, quando davanti ad un entusiasta Luca Zaia, e dei rappresentanti leghisti che si sono fatti in 4 ‘predicando’ l’enorme tornaconto economico in caso di vittoria del ‘sì’, sosteneva che sarebbe stato meglio andarci piano con le aspettative.

“Quando si parla di costi storici vuol dire che non ci saranno risorse aggiuntive – ha spiegato Fracasso – E se si introducono i costi standard avremo indicatori uguali per tutte le regioni, ma di nuovo non torneranno i 18 miliardi promessi da Zaia. Il presidente farebbe bene a dirlo chiaro ai veneti: autonomia vuol dire efficienza, responsabilità, non tasse che tornano indietro”.

Un’autonomia ben lontana da quello che i veneti hanno votato quindi, fiduciosi di ritrovarsi dalla sera alla mattina in una specie di Trentino Alto Adige, con le strade perfettamente asfaltate e le vacanze studio gratis per gli studenti. Quello che è ormai chiaro, confermato dal ministro per gli Affari regionali e le Autonomie Erika Stefani, è che l’autonomia differenziata, che i rappresentanti leghisti non hanno ancora spiegato in ‘parole povere’, darà al Veneto la possibilità di “fare da sé” in molte materie. In merito all’Istruzione ad esempio, con personale assunto direttamente dalla Regione e una quasi certa “minore fuga” degli insegnanti del sud a causa delle richieste di trasferimento.

“Possibile che prima si chiamano i cittadini alle urne per il referendum o poi, durante le trattative, non li si informi dei contenuti del negoziato? – ha concluso Fracasso – Lo verremo a sapere a cose fatte? Prendere o lasciare? Sulla scheda del referendum non c’era l’autonomia a scatola chiusa. Si porti la trattativa alla luce del sole. I cittadini e le forze sociali siano coinvolti nel dibattito perchè un’autonomia senza partecipazione sarà un’autonomia vuota”.

A.B.

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