Dove stia la verità lo scopriremo nei prossimi giorni. Intanto, c’è chi dichiara di essere “caduto dalle nuvole” dopo quel documento shock, rispetto al solito stile dei nostri sindaci, che denuncia una situazione al collasso all’interno dell’ospedale di Santorso.

Un comunicato che la dice tutta sulla spaccatura che si è ormai consolidata tra i sindaci della conferenza della Ulss7 dell’Alto Vicentino.

Dall’altra parte c’è chi sostiene che il documento è stato presentato una ventina di giorni fa perché fosse firmato da tutti i sindaci. “Sono allibito – ha commentato a caldo Valter Orsi, sindaco di Schio, pochi minuti dopo che la stampa locale ha pubblicato il comunicato dove non compare la sua firma – Quella presa di posizione era al vaglio della conferenza, ma era necessaria qualche modifica per delle inesattezze, evidenziate da colleghi al di fuori dell’esecutivo, che avremmo voluto correggere. Qualcuno invece ha deciso di rendere noto il documento, facendo comparire noi che non abbiamo firmato come non partecipi della protesta”.

Nel documento si evince il tono forte contro una Regione che da troppo tempo i disinteressa delle sorti della Sanità dell’Alto Vicentino e non si parla di emergenza covid, ma di tutti qui servizi che sono rimasti impantanati nella pandemia. Se si tratta di un fenomeno di tutte le realtà sanitarie italiane, all’ospedale Alto Vicentino le criticità sono ben più gravi, a detta dei firmatari del comunicato stampa. Si descrive non solo una situazione al collasso, ma un vero e proprio blocco delle attività non emergenziali di cui hanno bisogno malati che pur non avendo il coronavirus versano in condizioni che richiedono cure.

“La divulgazione alla stampa del documento firmato dagli undici colleghi mi ha colto di sorpresa”, ha concluso Valter Orsi.

Dall’altra sponda non ci sono dichiarazioni ufficiali sulla non adesione alla protesta scritta di chi non compare nel documento, anche se sui vari gruppi facebook molti cittadini hanno pubblicato la lettera chiedendosi il perché non vi sia la firma del sindaco che li dovrebbe rappresentare.

I problemi denunciati dagli 11 sindaci, non esistono e si tratta di una presa di posizione politica, o sono stati i non firmatari a preferire di non prendere posizione contro la Regione?

Abbiamo provato a contattare la vice presidente della Conferenza dei Sindaci del Distretto 2 Maria Teresa Sperotto, che però non ha potuto rispondere alle nostre domande in quanto impossibilitata.

Pare che la battagliera sindaca di Fara Vicentino si sia opposta più degli altri al percorso di protesta nei confronti della Regione. Che lo abbia fatto perché ha ritenuto inopportuno il documento in un momento di picco del covid è possibile, ma la spaccatura dei sindaci della conferenza dell’Alto Vicentino è di dominio pubblico da prima dell’arrivo del coronavirus in Italia.

Una cosa è certa, si sente la mancanza di una compattezza che fa il paio con l’assenza di rappresentanza regionale nei palazzi che decidono sulla nostra Sanità. Tra sindaci divisi politicamente e l’assenza di un esponente dell’Alto Vicentino a palazzo Ferro Fini, a rimetterci sono i cittadini di un territorio vasto, che ultimamente hanno imparato a rivolgersi all’assessore Lanzarin da soli, scrivendo accorate lettere e costanti richieste di attenzione alle quali l’esponente della giunta Zaia cerca di rispondere nonostante la mole di lavoro per l’emergenza covid.

Anna Bianchini

Santorso. Sindaci dell’Altovicentino spaccati sull’emergenza ospedaliera, solo in undici denunciano

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