“Sono 4700 i posti di lavoro persi in provincia di Vicenza nell’ultimo trimestre”. Le Acli di Vicenza citano i dati di Veneto Lavoro, recentemente pubblicati, che “rispecchiano una pesante situazione che interessa l’intero territorio Veneto, con Venezia e Verona, su base annua, che detengono il triste primato delle perdite dei posti di lavoro, con un bilancio negativo rispettivamente di 24000 e 10.300 posizioni di lavoro dipendente”. Il presidente Carlo Cavedon considera questi dati “pesanti”: “Non andrebbero considerati come unita’, ma come persone che, avendo perso il lavoro, rendono spesso traballante una famiglia ed il suo sviluppo. Ed in molti casi si tratta di situazioni gia’ complesse a seguito dell’aumento del costo della vita, di salari inadeguati e del crescente impatto delle spese quotidiane su un modesto budget”.

Le Acli di Vicenza lanciano un forte appello al mondo politico e agli imprenditori: “Servono politiche di salvaguardia del lavoro, ma anche opportunita’ per le imprese che assumono, in quanto solo in questo modo vedremo la luce in fondo al tunnel. Al contempo, pero’, ci appelliamo agli imprenditori, anche locali, che possono investire, affinche’ lo facciano guardando al futuro della nostra societa’”. “La preoccupazione per le famiglie e’ forte- conclude il presidente Cavedon-, percio’ occorrono scelte lungimiranti e coraggiose, anche mettendo a disposizione di chi vuole intraprendere risorse a fondo perduto. Speriamo che il Recovery plan possa contribuire a ristabilire un equilibrio sociale ed economico fondamentale in un paese civile ed in cui la dignita’ della persona deve stare al primo posto”. (F.P.) (www.agensir.it)

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