Dopo ulteriori approfondimenti su efficienza ed efficacia degli acquisti centralizzati e sulle procedure concorsuali, la commissione Sanità del Consiglio veneto, guidata da Sonia Brescacin (Lega-Lv), ha approvato a maggioranza (con il voto contrario delle opposizioni) la relazione del direttore generale di Azienda Zero, Roberto Toniolo, sull’andamento della gestione 2021 e sui risparmi conseguiti attraverso la centralizzazione degli acquisti e delle funzioni.

In base ai dati raccolti ed elaborati dall’Università Bocconi di Milano (rapporto Oasi) la centrale acquisti di Azienda Zero, con 33 dipendenti – ha spiegato il dg – risulta ai primi posti in Italia per numero e importo delle gare bandite: 29 nel 2021 per un valore complessivo di 7,7 miliardi di acquisti, pari all’82% degli acquisti totali delle aziende pubbliche della sanità veneta. Quanto al reclutamento centralizzato del personale sanitario, dal 2018 al 202 Azienda Zero ha bandito 270 concorsi per un totale di 6.616 posti: di quasi 85 mila domande pervenute si sono presentati 52.787 candidati, dei quali 28.403 giudicati idonei. I tempi delle procedure concorsuali espletate da Azienda Zero oscillano tra i 130 e i 275 giorni, a seconda dei profili professionali: e anche in questo caso – ha affermato Toniolo – i tempi sono assolutamente competitivi rispetto a quelli dell’azienda centralizzata della Toscana (Estar) che rappresenta il miglior parametro di confronto tra le centrali uniche attive nella penisola.

L’azienda centralizzata di acquisti, gare, appalti e servizi in sanità, operativa dal 2017, l’anno scorso ha consentito alla sanità veneta di risparmiare 289,6 milioni. La quota più significativa di risparmio realizzata nell’esercizio 2021 deriva dalla centralizzazione degli acquisti (271 mln di euro) e delle gare d’appalto e dall’economia di scala nelle aggiudicazioni e nei concorsi di selezione del personale per le aziende sanitarie. Altra voce significativa di risparmio (12 milioni di euro) deriva dall’acquisto diretto e dalla distribuzione dei farmaci. Sempre nel corso del 2021 – ha aggiunto il dg Toniolo – Azienda Zero ha provveduto ad acquistare beni e servizi per fronteggiare l’emergenza Covid-19 per 268,3 milioni di euro, destinati in particolare agli acquisti degli apparecchi per la diagnostica RX per i Pronto soccorso delle Ulss venete, al reclutamento del personale, alle infrastrutture informatiche.

In apertura dei lavori in commissione ha tenuto banco il caso dei medici di base ‘privati’ nella Marca. La vicepresidente Annamaria Bigon (Pd), insieme alle colleghe Francesca Zottis, vicepresidente del Consiglio veneto, e Erika Baldin del M5S, ha chiesto formalmente che la commissione approfondisca con l’assessore regionale alla sanità Manuela Lanzarin lo stato attuale della medicina territoriale in Veneto, la programmazione futura e i possibili rischi di privatizzazione che si profilano. “Alla commissione non risulta nulla”, ha replicato la presidente della commissione Sonia Brescacin che, insieme al segretario della commissione Marco Zecchinato e al capogruppo della Lega Giuseppe Pan, ha invitato le proponenti a circostanziare meglio la richiesta e a produrre documentazione in merito.

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