Il vicepresidente del Consiglio regionale veneto, il leghista Nicola Finco, vorrebbe che i distributori automatici potessero erogare bevande anche di notte, in deroga al divieto ora in vigore tra mezzanotte e le 7 del mattino, ma solo a chi presenta il tesserino sanitario o codice fiscale. La proposta non piace però al Cal (Consiglio autonomie locali), che  esprime all’unanimità parere negativo. Il rischio, sostengono gli esponenti del Cal, è che la deroga finisca per favorire il nomadismo notturno dei bevitori, in particolar modo dei minorenni, creando fenomeni di degrado. Al più, sostiene il Cal, una deroga potrebbe essere concessa a cantine e birrifici che dovessero decidere di dotarsi di distributori automatici nelle loro sedi di produzione, che normalmente si trovano fuori dai centri abitati.

“Spiace vedere che il progetto è stato mal interpretato”, ribatte Finco. “La finalità della proposta non è quella di favorire l’uso di alcolici nel territorio; viceversa, l’obiettivo è quello di incentivare un importante settore dell’economia del veneto che rappresenta un punto focale dell’export italiano”, spiega. Con questo progetto di legge la vendita di bevande alcoliche verrebbe concessa oltre le fasce orarie lavorative di rito e comunque entro i limiti di legge, come già succede in altre regioni italiane.

Più volte sono intervenuto durante il Consiglio per spiegare ai colleghi sindaci che già la legge prevede un espresso divieto di vendita dopo le 24 e fino alle 6 e che non vi è, quindi, alcuna ragione di ritenere che tale norma, ove approvata, possa favorire eventi che mettano in pericolo l’ordine pubblico”. La norma, insomma, consentirebbe di vendere bevande alcoliche nei distributori automatici ma non tra mezzanotte e le 6 della mattia. Per questo l’auspicio del leghista è che ora il Cal possa prendere una posizione favorevole al progetto durante i lavori della commissione Commercio del Consiglio regionale.

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