l 2023 è stato un anno positivo per il mercato del lavoro veneto, grazie soprattutto all’andamento registrato nella prima metà dell’anno. Lo rileva il report “La Bussola” predisposto da Veneto Lavoro.

Il saldo tra assunzioni e cessazioni è infatti pari a +35.900 posti di lavoro dipendente, di cui circa la metà riferiti alla componente femminile (+16.900). Si tratta di un risultato migliore di quello registrato l’anno precedente e superiore anche ai livelli pre-pandemici del 2019. A crescere sono soprattutto i contratti a tempo indeterminato (+39.400), ma anche quelli a termine tornati a salire dopo un 2022 che si era chiuso con un saldo negativo. Prosegue invece il calo dell’apprendistato, che perde nell’anno 3.700 posizioni di lavoro. Anche la domanda di lavoro si mantiene particolarmente elevata: le assunzioni effettuate nel 2023 sono state 624.500 (valore più alto dell’ultimo quinquennio,) con una crescita più marcata per lavoratori stranieri (+7%), maschi (+2%), giovani (+2%) e over 55 (+4%).

    Tra le cause di cessazione dei rapporti di lavoro calano invece dimissioni (-2%) e licenziamenti economici individuali (-11%), mentre aumentano i contratti a fine termine (+2%), anche per effetto dell’aumento delle assunzioni e delle trasformazioni a tempo indeterminato registrate nel 2023. Continua a crescere il part time: le assunzioni ad orario ridotto sono aumentate del 4% nel 2023 e del 10% nel solo mese di dicembre. L’incidenza sul totale delle assunzioni è del 32% (35% a dicembre), con significative differenze tra donne (48% delle assunzioni totali) e uomini (21% ma in crescita rispetto agli anni precedenti).
“Dati incoraggianti che fanno emergere la vivacità di una Regione dinamica e intraprendente, che raccoglie le sfide del mercato del lavoro e le interpreta cercando di dare risposte concrete al mondo delle imprese e ai suoi lavoratori. Nonostante i segnali di rallentamento dell’economia, il mercato del lavoro in Veneto nel 2023 ha registrato risultati positivi, migliori di quelli del 2022 e superiori anche ai livelli pre-pandemici del 2019. Crescono le assunzioni e il bilancio occupazionale è buono in tutte le province. A trainare il lavoro sono i comparti di punta della nostra regione: il turismo, che in autunno ha potuto beneficiare di un prolungamento della stagione per le temperature più miti del solito; il commercio al dettaglio e l’agricoltura. Il settore industriale, invece, nonostante un saldo positivo, manifesta più difficoltà. Le nostre imprese cercano professionisti, altamente specializzati, che non trovano. In questo senso siamo fermamente convinti che le riforme approvate dal Parlamento relative all’Istruzione, con la valorizzazione degli Istituti Tecnologici Superiori (ITS Academy) e del Liceo del Made in Italy possano rappresentare la svolta necessaria per formare forze lavoro proiettate verso il futuro”. Ha commentato  l’assessore al Lavoro, all’Istruzione e alla Formazione Elena Donazzan .

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